In attesa di capire cosa farà il governo in merito alle scadenze dei mutui e dei tributi, il comune di Monreale, nei limiti delle sue possibilità, prende una decisione sulla Tari, la tassa sui rifiuti. Quella del 2020, infatti, sarà divisa in 5 rate e non 4 come lo scorso anno. Le rate prevedono tre acconti che saranno pagati il 30 marzo, il 30 maggio e il 30 luglio. Poi il saldo, diviso in due rate al 50 per cento, che dovrà essere pagato il 30 settembre e il 30 novembre.
Ora negli uffici comunali è corsa contro il tempo per riuscire a fare i calcoli corretti ed inviare le cartelle ai monrealesi. Il sindaco ha fatto sapere che i dipendenti stanno lavorando sodo e che, nel caso di arrivo della cartella con la prima rata scaduta, non saranno applicate sanzioni. Su questa scelta della Tari in 5 rate, è intervenuto Biagio Cigno, presidente del’associazione Liberi di lavorare: “Questa rimodulazione della Tari in 5 rate anziché 4 ha il sapore di una beffa – dice Cigno – Non parlatemi di una riduzione della tassa. Credo che invece l’amministrazione stia facendo di tutto per degli ingressi anticipati nelle casse comunali. Se si volevano veramente aiutare i cittadini bastava diluire in un tempo più lungo i pagamenti anziché comprimerli”.
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