Dopo oltre 30 anni dall’entrata in vigore della normativa, il Comune di Corleone si dota del Peba, il Piano di eliminazione delle barriere architettoniche, candidandosi a diventare città sempre più a misura di persone diversamente abili. Il via libera al corposo documento, frutto di un minuziosissimo lavoro di ricerca e progettazione, è arrivato con una delibera della giunta comunale. Presto sarà discusso in Consiglio comunale. E poi si cominceranno a cercare i fondi necessari ad eliminare i tanti ostacoli della città. Alcune somme però sono già state previste.
I Peba sono disciplinati dall’articolo 32 della legge 41 del 1986. La normativa prevedeva che avrebbero dovuto essere adottati dai Comuni e dalle Province entro un anno dall’entrata in vigore. In caso contrario, sarebbe scattato un “commissariamento” da parte delle Regioni. Per vari motivi però sono pochissimi in Italia i Comuni che si sono adeguati. “Siamo finalmente pronti a recuperare questo grande ritardo – dice l’assessore ai Lavori pubblici, Salvatore Schillaci – Negli ultimi due mesi abbiamo lavorato moltissimo per censire tutti i luoghi e gli edifici che necessitano di questi adeguamenti e per redigere il documento, che ho avuto il piacere di presentare in anteprima ad alcuni concittadini diversamente abili, che ringrazio per il loro contributo. Appena avremo l’approvazione da parte del Consiglio comunale, cominceremo immediatamente a partecipare ad appositi bandi per reperire le risorse economiche che ci consentiranno di avviare le opere”. “Considerata l’importanza della questione, faremo in modo di far arrivare il documento in Consiglio entro il 10 marzo”, dichiara il presidente del Consiglio comunale, Pio Siragusa.
Il Peba è uno strumento di programmazione necessario per accedere a bandi per finanziare l’abbattimento delle barriere architettoniche. Ma non solo. In caso di lavori, ad esempio il rifacimento di una strada, i progettisti devono adeguarsi a ciò che viene previsto dal Piano. A Corleone ciò avverrà con il progetto dei lavori in via Francesco Bentivegna, che verrà rivisto proprio in “ottica Peba”. Il gruppo di progettazione del Peba corleonese è composto da Giuseppe Gennaro, Vincenzo Gennusa e Giacomo Dragna. La prima operazione è stata il censimento delle barriere architettoniche presenti in città: gradini, cordoli, pendenze eccessive, pavimentazioni deformate o scivolose, assenza di marciapiedi, dissuasori e qualunque altro tipo di ostacolo al passaggio di una carrozzina. I luoghi interessati sono molti: gli uffici comunali di via Santa Lucia, l’asilo di contrada Punzonotto, il cimitero, la villa comunale, gli impianti sportivi, palazzo Cammarata, il museo “Pippo Rizzo”, il Complesso monumentale Sant’Agostino, il Cidma sono alcuni di essi.
In un secondo momento si è proceduto all’individuazione delle migliori soluzioni progettuali. E infine è stata inserita nel Piano triennale delle opere pubbliche la somma complessiva per poter realizzare le opere del Peba. Tra edifici pubblici e strade è stata calcolata una spesa di circa 800.000 euro di lavori. Dopo l’approvazione del bilancio, con fondi propri inizierà il rifacimento della segnaletica stradale verticale e orizzontale in tutta Corleone. “In questo primo anno di amministrazione della città – afferma il sindaco Nicolò Nicolosi -, da più parti siamo stati sollecitati a colmare questa mancanza. Ed era una richiesta assolutamente legittima. La redazione del Peba è il primo fondamentale passo per rendere Corleone accessibile davvero a tutti. È chiaro che i tempi perché ciò accada non saranno brevissimi perché ci sono degli step da rispettare, ma la volontà e la determinazione di andare avanti sono forti, cosa che finora abbiamo sempre dimostrato”.
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