Anziani costretti a vivere con le finestre sbarrate e al buio per far credere che la struttura sembrasse disabitata. Una casa di riposo completamente abusiva e priva di qualsiasi autorizzazione, è stata scoperta dalla polizia, in via Messina Marine, a Palermo. Gli agenti sono arrivati alla casa di riposo “fantasma”, dopo la segnalazione di anziano “confuso” in strada, raccolta dai poliziotti del commissariato di Brancaccio. I poliziotti hanno accertato una lunga sequenza di illeciti, amministrativi e penali che – spiegano dalla Questura – hanno pregiudicato il diritto alla salute di una decina di anziani ospiti della struttura.
L’episodio, la mattina dello scorso martedì 4 febbraio, quando è stata segnalata la presenza in via Messina Marine di un novantenne, in pigiama e vestaglia, intento a gridare e, a cercare di sottrarsi alla presa di due donne che volevano riportarlo all’interno di un locale nelle vicinanze. Gli agenti, dopo averlo tranquillizzato ed essersi accertati delle sue condizioni di salute, hanno appreso dalla viva voce delle donne, accreditatesi, dopo qualche tentennamento e risposte elusive, quali “dipendenti” di una casa famiglia, che l’anziano fosse “ospite” di una struttura di accoglienza ubicata da alcuni mesi a pochi passi.
Le dichiarazioni, non supportate da alcuna certificazione, hanno dato il via ad una lunga serie di riscontri e verifiche condotti dagli agenti sotto ogni profilo, amministrativo, penale e sanitario, unitamente alla polizia municipale e a personale dell’Asp di Palermo. Sarebbe stata la stessa “responsabile” della struttura, convocata e subito giunta in via Messina Marine ad ammettere di avere allestito, in assoluta clandestinità, una casa di ospitalità per pazienti anziani, alcuni affetti da patologie croniche e degenerative, ricavando gli alloggi all’interno di due appartamenti.
Le due unità abitative erano state trasformate in un ambiente unico attraverso l’abbattimento di una parete divisoria ed erano state ricavate 6 stanze che ospitavano 13 posti letto ed 11 anziani; le finestre del prospetto di via Messina Marine venivano tenute perennemente sbarrate, facendo pertanto apparire dall’esterno la struttura disabitata e privando, al contempo, gli “ospiti” presenti in quelle stanze di luce naturale.
Gli anziani che, come certificato da personale dell’Asp, sono risultati “bisognosi di cure socio assistenziali” sono stati riaffidati ai familiari in attesa di essere riprotetti in strutture idonee e, stavolta, accreditate. La titolare è stata denunciata per il reato di abbandono di incapaci. La struttura è stata invece sottoposta a sequestro preventivo.
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