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Cancellava i debiti delle aziende con l’Inps: sequestro per un funzionario

I finanzieri del comando provinciale di Palermo, nell’ambito di un’indagine coordinata dalla procura della Repubblica, hanno dato esecuzione a un decreto emesso d’urgenza dall’Autorità giudiziaria, con il quale è stato disposto il sequestro preventivo, anche per equivalente, della somma di circa 223 mila, quale profitto dei reati di abuso d’ufficio, accesso abusivo ai sistemi informatici dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale e frode informatica ipotizzati nei confronti dell’ex funzionario dell’Inps, A.N..

Una preliminare indagine interna condotta dall’Ente aveva fatto emergere indici di anomalia nelle “lavorazioni” svolte dal funzionario, con conseguente segnalazione alla Procura della Repubblica. Le fiamme gialle palermitane, hanno svolto indagini mirate e volte a verificare le attività compiute dal funzionario nel periodo tra il 2011 ed il 2015 su pratiche relative ad “abbandono e sospensione dei crediti previdenziali”. Gli approfondimenti investigativi, svolti anche mediante indagini finanziarie, hanno consentito di rilevare condotte non proprio pulite del dipendente pubblico, il quale ha svolto una serie di “lavorazioni” anomale di pratiche relative ad “abbandono e sospensione di crediti previdenziali” nonché di “sgravi contributivi”, consentendo ad alcune aziende di ottenere benefici normativi e contributivi non dovuti.

In particolare, A.N., attraverso la variazione dei “codici stato di lavorazione” e bypassando la prevista autorizzazione del direttore di sede, ha alterato i fascicoli di 13 aziende, cancellando con motivazioni infondate e surrettizie i loro debiti previdenziali e determinando di fatto un ammanco nelle casse dell’Inps. Ed è stato proprio l’utilizzo dei sistemi informatici al di fuori dei canoni e delle mansioni attribuite al dipendente che ha fatto scattare i controlli. Al termine delle indagini il pm ha emesso il provvedimento di sequestro preventivo d’urgenza, convalidato dal competente gip, delle somme derivanti dai reati commessi, quantificate in circa 223.000 euro, pari all’ammontare degli sgravi di cui le società avevano indebitamente giovato in danno dell’Ente pubblico.

I finanzieri, nel dare esecuzione al provvedimento, hanno sequestrato due immobili a Palermo, riconducibili all’indagato e di valore complessivo pari all’importo da sottoporre a vincolo reale. “Prosegue – spiegano dal Comando – l’azione della Guardia di Finanza di Palermo, sotto il coordinamento della locale Procura della Repubblica, a contrasto dei reati contro la Pubblica Amministrazione e degli sperperi di risorse pubbliche che incidono sulle performance degli enti pubblici e sulla qualità dei servizi resi ai cittadini”.

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