C’è anche la green-way Palermo-Monreale tra le opere che non vedrebbero la luce a causa della perdita di fondi del “Patto di Palermo”. Lo rivela il Giornale di Sicila che scrive che potrebbero andare persi per sempre 300 milioni di euro del “Patto di Palermo” destinati ad importanti e strategiche opere del capoluogo siciliano. Tra gli interventi a rischio, i finanziamenti che sarebbero serviti per le nuove linee del tram (198,8 milioni di euro), la green way Palermo-Monreale (4,7 milioni) per la quale non c’è nemmeno il progettista incaricato, il restauro dei padiglioni 1 e 2 dei cantieri culturali della Zisa (600 mila euro), il ponte di via Oreto (5,3 milioni), lo svincolo di via Perpignano (4,6 milioni) e tanti altri mini-interventi. Le opere sono infatti in ritardo di tre anni.
La questione è nata lo scorso 11 novembre. Il comune di Palermo ha ricevuto una lettera inviata dal direttore generale dell’agenzia che comunicava al capo area infrastrutture del comune di Palermo Nicola Di Bartolomeo che, visto il “decreto crescita” convertito in legge lo scorso 28 giugno, possono essere ammessi al finanziamento soltanto gli interventi “dotati di progettazione esecutiva o con procedura di aggiudicazione avviata”. Insomma al comune di Palermo viene fatto sapere che “verrà creato un nuovo piano di sviluppo e coesione su base nazionale che avrà modalità di gestione e monitoraggio identiche su tutto il territorio nazionale”. E il nuovo piano solo i progetti arrivati in fase esecutiva o in aggiudicazione avviata. Il problema è che dei 332 milioni del patto di Palermo, solo una trentina sono stati spesi in 3 anni. Un ritardo che potrebbe essere fatale. E anche dal Comune filtra preoccupazione.
“Una vicenda gravissima e anche paradossale – dicono i consiglieri comunali Toni Sala, Paolo Caracausi, Massimiliano Giaconia e Valentina Chinnici – Chiediamo all’amministrazione di chiarire subito se questi progetti sono da considerare carta straccia, ma pretendiamo anche di conoscere i nomi dei responsabili di questo eventuale disastro”. “Siamo molto preoccupati per il rischio che Palermo possa perdere i 300 milioni di euro contenuti nel patto voluto dal governo Renzi, a causa dei ritardi dei progetti e che sarebbero dovuti servire a cambiare il volto di questa città con interventi sulla mobilità, sul Teatro Massimo ma anche sul ponte Oreto e tanto altro – dice Dario Chinnici, consigliere comunale di Italia Viva – Siamo fiduciosi che l’amministrazione comunale troverà la giusta soluzione, in caso contrario si tratterebbe di un danno incalcolabile”.
“Nuovi tram, ponti e sottopassi, peccato che tutto questo resti solo nell’eterno libro dei sogni del professore Orlando – dice Sabrina Figuccia dell’Udc – Si scopre infatti che mentre il sindaco era impegnato nelle sue battaglie fra ong e sardine, i progetti per la realizzazione del patto per Palermo giacevano in qualche cassetto impolverato e così i 300 milioni si dissolvono nell’etere come una flatulenza inodore, esattamente in linea con la politica demagogica di Orlando”.