Tonino Russo esordisce anche quest’anno con una fatica letteraria. Altavilla è il nuovo testo che si muove sulle tracce della storia e attraversa l’epopea medievale guardando alla ascesa e decadenza della famiglia normanna. Prima venerdì sera a Catania nella cornice del rinomato Sherbeth Festival di villa Bellini e ieri sera presso il complesso Guglielmo II di Monreale, Tonino Russo ci ha presentato il contenuto di un’avvincente storia. Hanno portato i saluti del sindaco l’assessore Rosanna Giannetto e l’assessore Luigi D’Eliseo che hanno inoltre apprezzato il taglio storico, la contestualizzazione nella Sicilia medievale e hanno sottolineato la centralità del ruolo femminile nelle vicende del Popolo normanno.
Ha coordinato gli interventi uno dei collaboratori di Monreale Press, Raimondo Burgio nonché segretario della Pro Loco di Monreale e hanno disquisito sulla valenza di quest’opera Amelia crisantino, docente, storica e scrittrice insieme a Emilio Angelini docente di filosofia dedito anche egli a varie fatiche letterarie. Nel dialogare sul medioevo e sul popolo normanno emerge che gli Altavilla hanno una condizione tale da accomunare tutto nella dimensione della ricerca e insieme della rivelazione della bellezza via via che affermano il loro stile di vita e la loro dimensione di società civile e urbana.
“Questo popolo sente la voglia di accreditarsi nella storia con la esse maiuscola e si sposta nella Sicilia e in particolare nel cuore Mediterraneo”. Con queste parole Amelia Crisantino affronta anche la tematica del ruolo di questa nostra isola – avvertita da sempre come confine, limite di un appartenenza. Continua la Crisantino sostenendo che “noi possiamo dire che ravvisiamo al tempo, una dimensione tragica delle sorti politiche della Sicilia e ancora di più una misura tragica del Mediterraneo europeo ed esiste quasi un orizzonte comune che ha affratella i popoli e ne combina le vicende e questo diviene un libro emblematico, un libro dal facile approccio che consente a chiunque in maniera molto semplice, godibile di apprendere e conoscere fatti storici in una chiave sicuramente diversa”.
Secondo la visione di Emilio Angelini, il libro di Tonino Russo rappresenta invece la vivisezione storica di un periodo bistrattato. L’epoca medievale viene spesso trascurata, messa da parte, relegata ad un secondo piano che la umilia e che fa apparire piuttosto come un periodo oscuro. E in questo senso invoca un diverso approccio alla dimensione storica anche e soprattutto nelle scuole. Le pagine di Tonino Russo raccontano di una dinastia che ebbe il pregio di esaltare la luce, di organizzare la società, le città e per l’appunto il duomo di Monreale è scrigno di luce in un turbinio di significati simbolici. Proprio questi narrano che quel mondo, come il mondo di oggi, sono belli di una bellezza assoluta a partire proprio dalla luce.
Tonino Russo è riuscito in questa nuova opera ad imbrigliare le energie, la vitalità, l’intelligenza di un’epoca che ha elargito a piene mani e che ci ha lasciato un patrimonio immenso di opere e cultura. Russo con Altavilla si pone come un curioso ammiratore e quando di fronte la storia ci si muove con inadeguatezza al contrario lui si è lui si è orientato, nei fatti del lontano e misterioso Medioevo, quasi senza spaesamento, ma con una dimestichezza che ha un sottile odore di casa e trasforma la sua narrazione in una bussola per noi naviganti.