Nel giorno del 40° anniversario dell’uccisione del Giudice Cesare Terranova e del maresciallo di pubblica sicurezza, preposto alla sua scorta oltre che stretto collaboratore Lenin Mancuso, si è tenuta una cerimonia sul luogo dell’omicidio. Il 25 Settembre del 1979, il Magistrato ed il Poliziotto caddero per mano mafiosa, colpiti da un commando armato che li sorprese in via Edmondo De Amicis. In quella stessa via, sul luogo del vile attentato, il Questore di Palermo Renato Cortese ha deposto una corona di alloro in ricordo delle vittime.
L’8 maggio 1981 il Maresciallo Lenin Mancuso è stato insignito della Medaglia d’Oro al Valor Civile alla Memoria, con la seguente motivazione: “Prescelto, in virtù delle sue non comuni qualità, per il servizio di sicurezza ad eminente magistrato, assolveva il proprio compito con sprezzo del pericolo e profondo senso del dovere, pur consapevole del grave rischio cui si esponeva. Veniva proditoriamente trucidato con colpi d’arma da fuoco, esplosigli da distanza ravvicinata, in un vile agguato mentre, con impegno e responsabile coraggio, svolgeva la propria missione. Palermo, 25 settembre 1979″.
“Oggi ricordiamo il sacrificio del giudice Cesare Terranova, coraggioso servitore dello Stato andato incontro alla morte pur affermare i principi di giustizia e legalità”. Lo dice il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, in occasione del quarantesimo anniversario dell’uccisione del Capo dell’ufficio istruzione di Palermo e del suo agente di scorta, il maresciallo Lenin Mancuso. Alla cerimonia di commemorazione, a rappresentare il governo regionale sarà l’assessore al Territorio Toto Cordaro.
“Terranova per primo intuì la metamorfosi di Cosa nostra che a cavallo degli anni Ottanta stava cambiando pelle, trasformandosi da fenomeno rurale a pervasiva presenza criminale nei gangli dell’imprenditoria e della politica. – aggiunge – La sua azione giudiziaria contro i corleonesi emergenti e le sue indagini su mafia e Pubblica amministrazione apriranno la strada alle inchieste che hanno assicurato alla giustizia numerosi boss. Tenerne costantemente viva la memoria è un dovere per tutti”.
“Cesare Terranova e Lenin Mancuso – ha dichiarato il sindaco Leoluca Orlando – erano due servitori dello Stato e due uomini che univano al proprio senso del dovere istituzionale una grande passione civile, testimoniata per entrambi dall’impegno sociale ben oltre quello professionale. Furono entrambi vittime di un sistema che in quegli anni vedeva ancora troppe debolezze da parte della Magistratura ed una forte e radicata connivenza fra mafia e politica. Terranova fu un precursore di metodologie d’indagine innovative ma fu, allo stesso tempo, vittima di una Magistratura che, nel migliore dei casi, non coglieva la dimensione associativa di Cosa Nostra e, nel peggiore dei casi, ne era connivente. Così come, nella sua esperienza parlamentare, si scontrò con quella parte del Parlamento che, anche nella Commissione antimafia, faceva di tutto per coprire responsabilità, connivenze ed organicità di ampi settori della politica italiana”.
Alla cerimonia hanno preso parte il Prefetto di Palermo Antonella De Miro, il Generale Giovanni Cataldo, comandante Legione Carabinieri Sicilia, i rappresentanti delle diverse forze armate, le autorità civili e militari, una rappresentanza di studenti e diverse associazioni, tra queste l’Associazione Nazionale della Polizia di Stato di Monreale. Alla cerimonia ha partecipato anche il sindaco, Giuseppe De Monte, la giunta e una delegazione di abitanti del comune di Rota Greca (Cosenza) dov’era nato Mancuso.