Ad essere sinceri non c’erano tantissime persone. Soprattutto c’erano pochi giovani, gli adulti del domani che dovrebbero avere a cuore l’ambiente di domani. Ma tant’è. Alla fine la cosa importante era smuovere le coscienze. Far riflettere. E l’obiettivo è stato raggiunto. All’appello lanciato dal comune, che ha raccolto il nostro invito di organizzare questo presidio in piazza, hanno risposto la diocesi di Monreale con l’Arcivescovo Michele Pennisi, i Carabinieri, la confraternita del Santissimo Crocifisso, il Comitato Pioppo Comune, da sempre molto legato a queste tematiche, il Wwf e Legambiente oltre ad un centinaio di semplici cittadini. Per il comune, oltre al sindaco Alberto Arcidiacono, c’erano gli assessori Geppino Pupella, Sandro Russo e Nicolò Taibi, il vice presidente del consiglio comunale Letizia Sardisco e qualche consigliere comunale.
“Una giornata importante perché la comunità monrealese scende in piazza e dice un forte “basta” a tutto ciò che è accaduto – dice Arciadiano – Siamo stanchi a contrastare questa mano criminale e al loro progetto di distruzione di questo patrimonio ambientale di cui disponiamo”. “Sono veramente dei criminali – dice Pennisi – perchè oltre ad aver creato danni e disagi ad alcune famiglie, creano danni enormi alla nostra comunità. Infatti per ricostruire un bosco ci vorranno decine di anni”.