Il presidente della Regione, Nello Musumeci, ha invitato Legambiente Sicilia ad avanzare delle proposte per sconfiggere la piaga degli incendi nell’isola. E l’associazione non i è tirata indietro facendo pervenire a Musumeci alcuni suggerimenti che, sottolineano da Legambiente, “abbiamo proposto negli anni e che sono sempre stati inascoltati”.
Innanzitutto è stato chiesto all’Assessore Regionale al Territorio e Ambiente di rivedere subito l’organigramma del Corpo Forestale Regionale destinando a funzioni sul campo ed al potenziamento dei distaccamenti forestali il tanto personale in divisa che oggi è assegnato ad uffici le cui mansioni possono essere svolte da altro personale tecnico e amministrativo della Regione. Poi viene richiesto di potenziare i reparti dei Carabinieri Forestali in Sicilia: “Occorre personale specializzato e ben organizzato per le attività di controllo del territorio e per le indagini su tali reati contro l’ambiente”.
Servono secondo Legmabiente norme urgenti sanzionatorie per impedire ogni utilizzazione economica delle aree percorse da incendi, “perché oggi le pene sono rigorose sulla carta, ma solo per la distruzione dei boschi, mentre ormai gli incendi interessano prevalentemente aree non boscate. Occorre dimostrare in concreto e con ogni mezzo possibile che la distruzione di un’area verde costituisce un danno collettivo, sperando così di stimolare comportamenti di controllo sociale”.
All’Assessore Regionale al Territorio e Ambiente il compito di emanare un atto di indirizzo e disporre delle ispezioni a tappeto affinché i catasti comunali delle aree percorse dal fuoco vengano redatti in modo tempestivo e con contenuti esaustivi ai fini dell’applicazione dei vincoli, vengano resi pubblici sui siti web, sanzionando i Comuni e gli uffici inadempienti. “Occorre redigere, ogni anno il rapporto regionale sui dati degli incendi, ripristinando la pubblicazione sul sito web del Corpo Forestale Regionale – dice Legambiente – Occorre rivedere la distribuzione dei presidi territoriali antincendio per garantire la tutela di Aree Naturali Protette e Siti Natura 2000, da alcuni anni particolarmente aggrediti dagli incendi dolosi”.
Infine serve l’emanazione di Linee guida per gli interventi a tutela delle formazioni vegetali naturali e per l’intervento nelle aree non demaniali, valorizzando quella particolare previsione delle legge regionale che tutela tutto il patrimonio vegetazionale e non solo i boschi. “Speriamo che almeno alcune di queste proposte – dichiara Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia – vengano accolte e su queste si possa, finalmente, lavorare per cercare di smuovere dall’immobilismo una Regione inadempiente per fermare lo scempio e la distruzione provocati dagli incendi che ogni anno si ripetono in Sicilia. Infatti, ancora oggi, la Regione non ha firmato l’accordo con i Vigili del fuoco per gli straordinari e per avere, quindi, più squadre antincendio. In genere la firma veniva apposta a giugno, comunque sempre tardi. Questo dimostra ancora una volta le inadempienze e le responsabilità della Regione. Chiediamo pene più severe per i delinquenti che appiccano il fuoco e annunciamo che ci costituiremo parte civile in tutti i processi, nel caso in cui venisse arrestato in flagranza di reato un piromane”.