E’ più di una voce. Alcuni ex consiglieri comunali ed ex assessori delle precedenti amministrazioni starebbero inoltrando al comune di Monreale una valanga di ricorsi per chiedere al comune il pagamento dei gettoni di presenza (per i consiglieri) e degli emolumenti (per gli assessori) non versati correttamente.
Secondo i consiglieri e gli assessori, il comune di Monreale avrebbe versato importi non corretti in misura decurtata del 50 per cento da quanto previsto dalla legge. Un 10 per cento in meno previsto dalla finanziaria del 2005, che però, secondo alcuni avvocati, veniva limitata ad un periodo di 3 anni e quindi dal 2009 tale riduzione non sarebbe più operativa. Un altro 10 per cento per una delibera voluta dall’ex sindaco Toti Gullo che aveva deciso una riduzione “volontaria” delle indennità e dei gettoni, che però avrebbe efficacia solo su chi decide di applicarla; un altro 30 per cento per la violazione del patto di stabilità, una decurtazione illegittima, secondo alcuni legali perché la Corte Costituzionale, nel 2013, ha dichiarato l’illegittimità costituzionale di questa norma che non può essere applicata alle regioni a statuto speciale e alle province autonome.
Insomma per le casse del comune una vera e propria mazzata. Ci sarebbero ex assessori comunali pronti a chiedere oltre 30 mila euro di arretrati. Sarà difficile vincere questa sfida, visto che l’ex sindaco Filippo Di Matteo e alcuni suoi ex assessori hanno chiesto e ottenuto quanto richiesto. Per il comune, adesso, comincia una vera e propria battaglia legale. Chiaro che si tenterà la mediazione, con un accordo di transazione, per evitare di iniziare cause legali che facciano aumentare le spese. Ma è anche chiaro che in questo momento il comune è “sotto attacco”. I primi a fare ricorso sono gli ex consiglieri non eletti. Ma anche tra quelli eletti ci sono consiglieri pronti a sfidare l’amministrazione comunale. Potrebbe essere una vera e propria “arma di ricatto”. Vedremo come finirà.
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