Stanotte, con l’operazione “Disconnection zone”, la Polizia ha eseguito un provvedimento di fermo di indiziato di delitto, a carico di cittadini extracomunitari nigeriani, emesso dalla Procura Distrettuale Antimafia. Le indagini, condotte dai poliziotti della Squadra Mobile di Palermo, culminate negli odierni provvedimenti restrittivi, in aggiunta agli esiti delle operazioni “Black Axe” e “No fly zone”, hanno fornito una radiografia di una mafia nigeriana, radicata ed infiltrata nel tessuto economico, criminale cittadino. Gli agenti diretti da Rodolfo Ruperti hanno fermato otto nigeriani su richiesta del procuratore aggiunto di Salvatore De Luca e dei sostituti Gaspare Spedale, Chiara Capoluongo e Giulia Beux.
I fermati, ritenuti esponenti locali della cellula criminale “Viking” sono: Don Emeka, classe 1989 e Eluchutwv Igwe, classe 1994. Con l’operazione è stata di fatto, sgominata una cosca criminale denominata “Viking”, ben strutturata su tutto il territorio nazionale e che aveva a Palermo, una base operativa a Ballarò, caratterizzata da una forte struttura gerarchicamente organizzata, con una forte capacità intimidatoria.
Il reato contestato ai fermati è di associazione a delinquere di stampo mafioso, con la commissione di delitti contro la persona, soprattutto in occasione di scontri con i cult rivali per il controllo del territorio e la supremazia all’interno della comunità nigeriana. Le indagini hanno accertato, inoltre, la presenza di numerose case di prostituzione nel centro storico di Palermo e registrato numerosi episodi di spaccio di stupefacenti. Durante l’operazione sono state sequestrati diversi appartamenti, tutti ubicati nel quartiere di Ballarò, al cui interno si prostituivano ragazze extracomunitarie.
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