Dall’alba di stamani, con l’operazione “Maredolce 2” la Polizia sta eseguendo, su delega della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Palermo che ha coordinato le indagini, un’ordinanza di applicazione della misura cautelare, a carico di oltre 20 soggetti che dovranno rispondere, a diverso titolo, di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione aggravata, incendio, trasferimento fraudolento di valori aggravato, autoriciclaggio, detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio e contrabbando di Tabacchi Lavorati Esteri.
Le indagini, condotte dalla Squadra Mobile, hanno fatto luce su una delle articolazioni territoriali “chiave” nell’economia di cosa nostra palermitana: il mandamento mafioso di Brancaccio e, in particolare, la famiglia di corso dei Mille. Hanno radiografato l’economia “diversificata” di un sodalizio criminale, già profondamente colpito, nel luglio del 2017, dall’operazione “Maredolce”, capace di intessere rapporti stabili con autorevoli esponenti di altri mandamenti di cosa nostra palermitana e di incidere e condizionare profondamente il tessuto economico, tanto legale quanto illecito, di quella porzione di territorio.
La droga, il business delle slot machine, il controllo di alcune case di riposo, le immancabili estorsioni sono soltanto alcuni degli interessi perseguiti dagli affiliati e documentati dalle indagini dei poliziotti. Il sodalizio criminale esercitava un capillare e rigoroso controllo del territorio anche nei confronti della microcriminalità predatoria, assoggettata all’ “autorità” mafiosa. Nel corso dell’operazione sono stati sequestrati all’organizzazione beni per un valore approssimativo di un milione di euro.
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