Cronaca

Strage di Ustica, dopo 39 anni nessuna verità. A bordo anche due monrealesi

Sono passati 39 anni da quel 27 giugno 1980, quando dall’aeroporto Marconi di Bologna decolla un aereo diretto a Palermo, con a bordo 81 persone, 64 adulti e 11 bambini, due dei quali con meno di 2 anni. Insieme a loro 4 uomini dell’equipaggio. E’ il volo Itavia 870 Bologna-Palermo. Sono le 20,08, due ore dopo l’orario di partenza previsto. Poco prima delle 21 del DC 9 si perdono le tracce radar. L’aereo esplode e si inabissa nel Mar Tirreno.

Negli anni si è parlato di un coinvolgimento francese, libico e statunitense. Di collisione con un aereo militare, di un cedimento del mezzo e anche di un attentato terroristico. Ma ad oggi la verità non è ancora venuta a galla e, l’Associazione dei familiari delle vittime, fondata nel 1988, continua la sua battaglia alla ricerca della verità. Nell’incidente, morirono anche due monrealesi, Antonella e Giovanni Pinocchio.

“Trentanove anni dopo, la ferita di Ustica richiama, ancora una volta, il Paese ad un sentimento di forte solidarietà verso i familiari delle 81 vittime del volo Bologna-Palermo che videro spezzate le loro vite. E’ una tragedia indelebile nella memoria e nella coscienza della nostra comunità nazionale. In questa giornata rinnovo la partecipazione della Repubblica al dolore comune e confermo il costante impegno per la ricostruzione univoca delle circostanze in cui persero la vita tanti nostri concittadini. Devono guidarci in questo l’affermazione delle ragioni della verità e dello stato di diritto e il riconoscimento della professionalità di donne e uomini che hanno operato in questa direzione”. Così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in una dichiarazione, nell’anniversario della strage.

“La strage di Ustica ancora oggi, a quasi 40 anni dal disastro aereo del DC-9 dell’Itavia, provoca dolore e sdegno a tutto il Paese. Una pagina nera della nostra storia che ci ricorda non soltanto la morte di 81 persone innocenti ma anche lo strazio subìto dai loro familiari prima per la perdita degli affetti e poi per una verità troppo a lungo negata”, lo ha detto il Presidente del Senato Elisabetta Casellati ricordando la strage.

Il Presidente Casellati ha aggiunto: “Bisogna percorrere fino in fondo il sentiero della chiarezza su quanto avvenuto, per onorare il ricordo di chi ha perso la vita e per il rispetto del principio della giustizia e dello Stato di diritto. Alle famiglie delle vittime, e all’Associazione che li rappresenta, va tutta la mia vicinanza assieme all’impegno a non disperdere la memoria di quella tragedia” ha concluso il Presidente.

“Al Governo chiediamo con forza che vada a farsi dare delle risposte” anche se con l’esecutivo “il dialogo è complesso e difficile”. A sottolinearlo è stata Daria Bonfietti, presidente dell’associazione dei parenti delle vittime, a margine della commemorazione per il 39esimo anniversario della strage in Comune a Bologna.

“C’è una commissione che, insieme a tutti i parenti delle vittime di stragi, avevamo chiesto si rinnovasse per proseguire l’applicazione della direttiva Renzi” – ha spiegato la Bonfietti, per la quale, però – “oltre che sulla direttiva, che va male”, “l’azione che si deve fare se si vuole l’altro pezzettino di verità, importante e sostanziale, è andarla a chiedere ai Paesi che erano presenti quella notte”. Secondo la Bonfietti, “il fatto di sapere che ci hanno abbattuto un aereo civile in tempo di pace mi pare sufficiente e necessario per un Paese con una dignità per andare a pretendere delle risposte”.

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