“Monsignor Michele Pennisi protettore dei mafiosi della cooperativa sociale Cristo Pantocratore e della Cta di Romitello Borgetto. Complimenti. Viva la legalità“. Gravissime e senza senso le frasi scritte in un volantino fatto trovare non solo in via Arcivescovado, davanti al cancello di ingresso della Curia, ma anche in giro per Monreale (solo 4 stamattina nei pressi della scuola Novelli). Non sarebbe la prima volta che Monsignor Pennisi è oggetto di un volantino infamante. Così come le due associazioni. I Carabinieri stanno compiendo delle indagini per tentare di risalire all’autore del gesto.
Accuse molto pesanti quelle rivolte a Pennisi, che più volte si è scagliato contro Cosa Nostra e i boss mafiosi. E’ stato lui a volere i mafiosi fuori dalle Confraternite, e a decidere che i mafiosi non possono essere dei padrini di battesimo.
LA NOTA DELLA COOPERATIVA CRISTO PANTOCRATORE
“Questa mattina, non appena appresa la notizia del volantino diffamatorio nei confronti della cooperativa sociale Cristo Pantocratore – spiega Ivana Marceca, legale rappresentante della Cooperativa – ho subito interessato le Forze dell’ordine. A loro e alla Magistratura, in cui riponiamo tutti piena fiducia, chiediamo di far luce su questo squallido e vile episodio che danneggia non solo la cooperativa sociale Cristo Pantocratore ma tutti i lavoratori e gli ospiti della struttura che gestiamo.
Le parole contenute nello scialbo volantino, appeso in varie zone di Monreale, diffuso in varie copie – ha aggiunto la rappresentante legale – non solo sono diffamatorie, calunniatrici e infondate ma anche del tutto ridicole. La nostra cooperativa e io non abbiamo mai avuto contatti con l’Arcivescovo di Monreale Michele Pennisi, a parte un unico incontro pubblico nel 2017, quando in occasione della visita pastorale nella parrocchia di Borgetto, il Monsignore ha incontrato i pazienti ospiti della nostra C.T.A.
A sua eccellenza l’Arcivescovo Pennisi, anche lui colpito dal volantino anonimo, va la solidarietà mia personale e quella della cooperativa. Resta la gravità dell’episodio che getta fango su dei lavoratori che operano in una zona difficile del Paese e con situazioni umane difficili e gravose. Anche per questo auspico che presto venga fatta luce sull’episodio in modo da ristabilire una serenità lavorativa che in questo momento, a causa del vile gesto, ci è venuta a mancare”.
View Comments