Nei 34 Comuni siciliani al voto per il rinnovo di sindaci ieri si è recato alle urne il 58,34% degli elettori. Il dato segna un calo rispetto alle ultime elezioni comunali e fotografa la sfiducia degli elettori verso la politica.
A Monreale le urne hanno rimandato tutto al ballottaggio del prossimo 12 maggio. Nel momento in cui scriviamo i dati sono parziali ma danno l’idea precisa della scelta dell’elettorato. Così come 5 anni fa si ripropone la sfida tra Alberto Arcidiacono (in testa al 24%) e Piero Capizzi (22%). Un testa a testa entusiasmante, giocato sul filo del rasoio, tra il sindaco uscente e il leader di “Diventerà Bellissima” appoggiato da alcune liste civiche di destra.
Dai seggi fino ad ora scrutinati è stata fotografata la situazione politica attuale di Monreale. Un quadro frammentario che ha visto il calo di Salvino Caputo (13%) e gli exploit – differenti nei modi e nei tempi – di Roberto Gambino (16%) e Giuseppe Romanotto (14%). Il primo ha incarnato il voto del cambiamento, il secondo invece, ha sfruttato l’effetto mediatico della visita di Salvini in Sicilia. La Lega ha registrato ottimi risultati nelle sezioni di Aquino e San Martino. Un risultato che pone il Carroccio, come il partito del momento e lanciatissimo alle prossime elezioni europee. E se le amministrative in Sicilia erano il banco di prova per la tornata elettorale del prossimo 26 maggio, allora la Lega può davvero ambire al pienone.
Il movimento 5 stelle che ha trovato l’unità nel nome di Fabio Costantini si attesta intorno al 9%, in linea con i risultati di Bagheria e Gela dove è stato registrato il dato negativo, ma in controtendenza rispetto a Mazara del Vallo e Castelvetrano dove i 5 stelle avrebbero raggiunto il ballottaggio. Fuori dai giochi Massimiliano Lo Biondo (3%) e Benedetto Madonie (1%) sotto la soglia di sbarramento.
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