“In Sicilia per onorare i martiri che hanno lottato contro la mafia”

Giorgio Vaiana

Cronaca - Monreale

“In Sicilia per onorare i martiri che hanno lottato contro la mafia”
Il ministro degli Interni Matteo Salvini in città

25 Aprile 2019 - 17:36

Un lungo colloquio con il colonnello Antonio Di Stasio, comandante provinciale dei Carabinieri di Palermo ai piedi della lapide che ricorda il martirio del capitano Emanuele Basile. Il ministro degli Interni Matteo Salvini è stato accolto da tante persone, pur essendo un 25 aprile, una giornata di festa.

Arriva in auto rispettando (o quasi) il protocollo previsto, con un piccolo ritardo di circa 20 minuti. Poi si sofferma in silenzio con Di Stasio, che gli racconta la figura del capitano Basile, a pochi giorni dal suo anniversario di morte. Un attimo di silenzio, poi l’omaggio floreale di Salvini a Basile. Poi si incammina verso la piazza percorrendo via Novelli. Qui è un vero bagno di folla.

Il Ministro non si sottrae alle richieste di selfie di nessuno. Per tutti un sorriso e la classica foto con lo smartphone. Chi urla il suo nome. Chi gli dice che dovrebbe essere lui il sindaco di Monreale. “Sono in Sicilia – dice il ministro ad una nostra rapida domanda – per onorare chi ha combattuto ed è morto contro la mafia. Per ricordare il martirio di questi eroi, di chi ha difeso anche a costo della propria vita questa terra”. Monreale, per Salvini non è il feudo della Lega, “ma in generale tutta la Sicilia, soprattutto in un momento così importante come le amministrative può dare delle importanti risposte”. Poi l’arrivo in piazza, accolto davvero come un eroe.

Qui il ministro ha toccato tutte le tematiche di stretta attualità, in primis la vicenda degli immigrati: “Gli sbarchi in Italia dovranno avvenire solo con il permesso – dice Salvini – Per me è una forma di rispetto verso l’Italia, lavoro ogni giorno in questa battaglia contro i clandestini. Ho ricevuto insulti, minacce e anche denunce. Ma io vado avanti”. Ha parlato di 6.000 nuove assunzioni nelle forze dell’ordine, tra Polizia e Carabinieri, “perché ci vogliono più uomini delle forze dell’ordine che immigrati e quelle italiane sono le più brave al mondo – dice – Non abbiamo di certo la bacchetta magica per sistemare tutto e subito, ma stiamo facendo e faremo del nostro meglio”. Poi capitolo Sicilia: “Assurdo che a Milano arrivino le arance spagnole e non le vostre – dice – E’ chiaro che c’è qualcosa che non funziona e l’agricoltura siciliana è surclassata da questo tipo di importazione”.

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