Via Venero, venerdì mattina. Chi vi scrive sta passeggiando a piedi (è bene specificarlo in uno dei paesi con la più alta densità di automobili) in una delle strade più trafficate del paese. Appunto via Venero: senso di marcia unico, auto parcheggiate in entrambi i lati, doppie file, bus incastrati nel traffico e gli immancabili ambulanti che invadono il resto della carreggiata. Un po’ come via Umberto I, dove l’anarchia regna sovrana
Ebbene chi vi scrive non è di Monreale ma viene dalla città e avrebbe il piacere di poter gettare una cartaccia in un cestino. Peccato che di cestini in via Venero non ce ne siano, che non ci siano marciapiedi da essere chiamati tali, che chi passeggia rischia di essere arrotato dal solito automobilista incivile ma soprattutto resta il punto da cui è nato questo articolo: ma è mai possibile che a Monreale non sia in grado di essere un paese normale? Perché non è possibile gettare un cartaccia in un cestino senza dover imprecare? Sembrerà una stupidaggine (e probabilmente lo è) ma da questi piccoli dettagli si vedono le differenze tra la sciatteria e l’amor proprio.