Ha deciso di lasciare tutto per dedicare la sua vita al territorio e alla produzione tradizionale dei formaggi. Lei è Rossella Calascibetta, laureata in filosofia. Sulle colline vicino a Palermo nel territorio di Monreale trasforma il latte delle sue 120 capre in yogurt e formaggi: una produzione di nicchia, ma sempre più richiesta dal mercato.
Sveglia all’alba per Rossella, che racconta di sentirsi “Una mamma pastora”. Accudisce le sue capre nei pressi di Monte Grifone. Tre figli e un desiderio: riscoprire il ciclo di produzione tradizionale, lontano dalle logiche del mercato industriale, che “fa perdere tutto il valore aggiunto del sacrificio che sta dietro la produzione primaria e la trasformazione del proprio latte”. Come spiega al giornalista Rai, la sua è una produzione di nicchia, che raggiunge una clientela attenta alla qualità, garantita dalla produzione limitata di solo 70 litri di latte al giorno.
E sulla vicenda degli allevatori che protestano sul basso prezzo del loro latte racconta: “Gli allevatori devono avere la coscienza di trasformare da sè il loro prodotto, dando il loro valore aggiunto, cioè quello della terra, un latte sardo che diventa un pecorino romano mi fa impazzire, è una cosa che non condivido”.
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