“Continua un genocidio e io dico al ministro Salvini che si farà un secondo processo di Norimberga. E lui non potrà dire che non sapeva”. Lo ha detto il sindaco Leoluca Orlando parlando dell’ennesimo naufragio di migranti davanti alle coste della Libia, in cui avrebbero perso la vita 117 persone.
“Se fosse confermato che la strage di questa notte nel Mediterraneo sia stata causata anche dal fatto che è stato vietato alla Marina militare italiana di intervenire in soccorso delle persone in difficoltà, è evidente che ci troveremmo di fronte ad un salto di qualità nella guerra ai diritti umani da parte del governo italiano. Un salto di qualità che di fatto ci rende complici, come Paese, dei trafficanti di morte. Ora che, ancora una volta grazie all’umanità delle organizzazioni non governative e grazie all’impegno degli uomini e delle donne della Sea Watch decine di persone sono state tratte in salvo, mi auguro che non si ripeta il vergognoso balletto e rimpallo di responsabilità a cui abbiamo assistito a cavallo di Capodanno e che presto i naufraghi, come prevede il diritto internazionale, possono approdare in un porto sicuro. Quello di Palermo è, con la città e il suo sistema di accoglienza, pronto ad accoglierli”.
Orlando, presente in via D’Amelio per l’anniversario della nascita del giudice Paolo Borsellino, è tornato a contestare il decreto Sicurezza. “E’ un insulto agli italiani, produce un clima di paura tra i dipendenti del Comune ma anche tra i migranti che si sentono improvvisamente franare il terreno sotto i piedi”. Nei giorni scorsi Orlando aveva inviato una direttiva agli uffici dell’anagrafe ordinando la sospensione dell’applicazione del decreto Sicurezza.
“I dipendenti erano talmente preoccupati dal clima che si sta costruendo – ha aggiunto – al punto da non voler consentire un’autorizzazione nonostante non fosse impedito dal decreto Salvini, ma noi andiamo avanti”. Alla domanda su quando firmerà le prime iscrizioni anagrafiche, ha replicato ai giornalisti: ”Sono in corso le istruttorie, una volta terminate provvederò io a firmare queste iscrizioni”.
“Così – ha concluso Orlando – si produce un effetto molto grave, anche un clima di odio nel quale si inserisce l’uccisione del sindaco di Danzica, con il quale insieme abbiamo testimoniato un bisogno di accoglienza. Il mio collega aveva pubblicamente dichiarato che tra l’esperienza palermitana e l’indicazione del suo governo, lui stava dalla parte di Palermo”.