Dopo 12 anni i carabinieri fanno luce su due omicidi avvenuto a Partinico. Dietro ci sarebbe la guerra di mafia per il controllo del territorio. La Direzione Distrettuale Antimafia ha delegato i Carabinieri del Comando Provinciale di Palermo ad eseguire un’ordinanza di custodia cautelare in carcere disposta dal Gip nei confronti di 3 indagati ritenuti responsabili di due omicidi commessi a Partinico, inquadrabili nella lotta intestina alla famiglia mafiosa di quel Comune. I destinatari del provvedimento sono Francesco Lo Iacono, Corrado Spataro ed il fratello Domenico.
Le attività di indagine hanno consentito di acquisire un quadro indiziario grave e concordante riguardo all’omicidio di Giuseppe Lo Baido, avvenuto a Partinico il 13 luglio 2007 e di Giuseppe Cusumano avvenuto sempre a Partinico il 2 settembre 2011. I militari hanno ricostruito le motivazioni da cui erano scaturiti i delitti, e cioè la vendetta del mandante Francesco Lo Iacono e dell’attuale collaboratore di giustizia Sergio Macaluso per l’omicidio di Maurizio Lo Iacono, rispettivamente zio e fratellastro dei due, avvenuto a Partinico il 3 ottobre 2005.
L’indagine rappresenta una tranche dell’operazione “Talea”, nei confronti degli esponenti dei mandamenti mafiosi palermitani di Resuttana e di San Lorenzo, nell’ambito della quale furono intercettate alcune conversazioni in cui Sergio Macaluso effettuava riferimenti alla sua partecipazione ad alcuni gravi fatti di sangue. Con la successiva collaborazione, Macaluso si autoaccusava dei due omicidi, rivelandone le motivazioni, il mandante, i complici materiali e le relative modalità di esecuzione.
“Si comprendeva – spiegano dal Comando – che i delitti erano inquadrabili nella scalata al vertice della famiglia mafiosa di Partinico ed erano stati commissionati da Francesco Lo Iacono a Sergio Macaluso per vendicare l’omicidio di Maurizio Lo Iacono avvenuto a Partinico il 3 ottobre 2005.
Il collaboratore di giustizia aveva commesso l’omicidio di Giuseppe Lo Baido con la complicità del cognato Corrado Spataro e l’omicidio di Giuseppe Cusumano con la complicità dell’altro cognato, Domenico Spataro, il quale aveva sostituito il fratello Corrado che, in quel momento storico, era agli arresti domiciliari. Attraverso numerose attività di intercettazioni, i carabinieri hanno riscontrato pienamente le dichiarazioni di Sergio Macaluso, acquisendo prove che collimavano con la scena del crimine e con le indagini tecnico-scientifiche effettuate dopo gli omicidi. Conferme sono poi arrivate anche dalle dichiarazioni del collaboratore Domenico Mammi.
Francesco Lo Iacono e Corrado Spataro si trovano già in carcere, arrestati nell’ambito delle operazioni “Talea” e “Talea 2”, in quanto ritenuti rispettivamente responsabili di un incendio aggravato dalle modalità mafiose; di associazione mafiosa ed estorsione aggravata dalle modalità mafiose; mentre Domenico Spataro incensurato, è stato catturato nel corso della notte in provincia di Agrigento.