Continua la nostra serie di interviste dedicata ad esponenti politici monrealesi. Dopo Fabio Ganci, Toti Zuccaro e Salvino Caputo, oggi è il turno di Ignazio Zuccaro, ex assessore nell’amministrazione guidata da Piero Capizzi ed ex rappresentante del Partito Democratico.
Monreale, Piero Capizzi, il dissesto, suo fratello Toti e il Pd. Ignazio Zuccaro parla a 360 gradi non solo della sua esperienza all’interno dell’amministrazione guidata da Piero Capizzi, ma anche del futuro della città normanna e del nuovo sindaco. Ignazio si è sempre contraddistinto per la morigeratezza nelle dichiarazioni. Mai un tono fuori posto, tutto sempre misurato. Anche quando è stato pesantemente accusato nel corso del suo mandato da assessore a Monreale. Zuccaro affronta tutti gli argomenti più spinosi e delicati, senza tirarsi indietro nelle risposte. A partire dal Partito Democratico, ormai ridotto quasi all’osso: “E’ un partito che ha tante, forse troppe anime al suo interno – dice – E quello che sta avvenendo a Roma e anche nella Regione, è normale che si ripercuota anche a livello locale”. Secondo Zuccaro, l’arrivo di Serena Potenza come nuovo assessore, “è stata una buona operazione, perché lei è una ragazza molto in gamba e riuscirà a dare un impatto determinante in questi ultimi mesi di amministrazione”.
Zuccaro, poi, analizza il momento di Monreale, in particolare delle difficoltà di fare il sindaco in questi ultimi 5 anni: “Non è stato per nulla facile – dice – ma a Piero Capizzi do il merito di aver preso decisioni coraggiose in un periodo in cui altri avrebbero preferito soprassedere. Penso alla raccolta differenziata. Lui è uno di quelli che non si tira indietro a fare il cosiddetto lavoro “sporco”. Una sqaudra quando vince, non lo fa perché segna l’attaccante, ma perché è riuscita, con il gioco, a far segnare il suo numero 9″. Insomma per Zuccaro, la gestione di Capizzi non è per nulla da buttare: “Si è assunto molti impegni gravosi – spiega – e penso che alla fine ha lavorato molto bene. Se la differenziata va male, non è colpa del sindaco, eppure lui ha inciso in maniera determinante nella partenza. Poi penso al fatto che dopo anni molti creditori del comune sono stati pagati, sanando decine di debiti (mi vengono in testa quelli con Enel, Amat, Ato). Capizzi non è mago Merlino. Bisogna comprendere che la realtà delle cose è ben diversa da come la si pensi. Durante la campagna elettorale si studia un programma, si pensa a fare delle cose che, poi, però, si complicano sempre”.
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Per Zuccaro, “Capizzi ha fatto un lavoro egregio” e il suo gruppo alla prossima tornata elettorale ci sarà: “Anche se qualcuno fa finta che non ci siamo e ci snobba nel gioco delle alleanze, noi ci saremo – assicura l’ex assessore – e avremo un ruolo determinante a Monreale. Noi siamo stati sempre il gruppo principale e anche nelle scorse elezioni il nostro apporto è stato determinante. Io ci sarò? Difficile dire di no perché appartengo ad un gruppo mosso da rapporti che vanno al di là della politica”. Si parla anche del presidente del consiglio comunale Giuseppe Di Verde: “Ci sarà anche lui, si sta riprendendo dal punto di vista fisico – dice Zuccaro – ma avrà come di consueto un ruolo importante, perché è stato fondamentale per questa città”. Ma il loro gruppo, adesso, dove si colloca? “Apparteniamo ad un’area di centro – dice – Siamo con Saverio Romano e seguiamo, come tutti, l’evolversi della politica”. Impossibile non parlare delle prossime elezioni: “Lega e 5 Stelle non mi preoccupano – dice Zuccaro – Paga la presenza sul territorio e non la forza del simbolo, almeno a livello locale. Credo che la prossima forza di governo di Monreale dovrà riuscire a dialogare con tutti perché anche i prossimi 5 anni saranno anni complicati e difficili e non sarà facile né per la nostra città né per i monrealesi”.
Alla fine, secondo Ignazio, saranno 5 “forse 6 i candidati alle elezioni 2019 – dice – ma cambiare la nostra città in 5 anni è troppo difficile. Capizzi ha gettato le fondamenta per costruire qualcosa di importante dopo. Credo che abbia fatto un buon lavoro. Un ruolo nella eventuale prossima squadra di governo? Non credo”.
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