La Guardia di Finanza nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica, ha dato esecuzione ad un’ordinanza del Gip con la quale è stata disposta l’applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari e dell’interdizione dall’attività imprenditoriale e dall’esercizio di cariche presso persone giuridiche nei confronti Antonio Fabbrizio, amministratore prima di diritto e poi di fatto di due consorzi (Consorzio Cult e Consorzio Sistema Palermo Servizi Musei) operanti nel settore turistico e beneficiari, unitamente ad una terza società (Alimentaria Sicilia srl), di finanziamenti pubblici concessi dalla Regione. Il Gip ha disposto il sequestro di beni e disponibilità finanziarie per 6,2 milioni di euro, tra cui un’auto e due immobili, ulteriori 5,1 milioni di euro nei confronti di I.M.D. (classe 1968), amministratore prima di diritto e poi di fatto della Alimentaria Sicilia srl.
La concessione dei contributi pubblici, ammontanti ad oltre 3,2 milioni di euro e interamente percepiti, era finalizzata alla realizzazione di un sistema itinerante su tutto il territorio regionale per la fruizione del patrimonio culturale e naturalistico, in grado di promuovere il turismo locale e di potenziare le realtà produttive circostanti, attraverso la realizzazione di 10 unità produttive dislocate sull’intera regione e di un portale internet, l’acquisto di audioguide, cartellonistica e segnaletica stradale.
Le indagini hanno permesso di accertare l’esistenza di un sodalizio criminale, composto dal Fabbrizio e da I.M.D., nonché due prestanomi, O.R. (classe 1964) e R.A. (classe 1970). Il gruppo criminale ha predisposto documentazione falsa per ottenrere l’erogazioni di oltre 3,2 milioni di euro, distratto i suddetti fondi per finalità differenti rispetto a quelle per cui erano stati concessi, utilizzato e/o emesso fatture per operazioni inesistenti per un ammontare di quasi 7,8 milioni di euro, nonché effettuato operazioni finanziarie per oltre 11 milioni di euro strumentali allo svuotamento delle “casse” delle società beneficiarie dei contributi, con conseguente fallimento delle stesse.
Al termine delle indagini sono state denunciate 18 persone responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione a delinquere finalizzata al falso ideologico, all’emissione e utilizzazione di fatture per operazioni inesistenti, alla truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e alla malversazione, nonché per il reato di bancarotta fraudolenta. Sono state inoltre segnalate 3 persone giuridiche (la Alimentaria srl e i due consorzi) per l’illecito amministrativo dipendente dal reato di truffa aggravata.
Antonio Fabbrizio è stato deferito per il reato di intestazione fittizia di beni, in quanto, al fine di sottrarre beni all’applicazione di misure di prevenzione pendenti a suo carico, ha fittiziamente intestato alla anziana madre la proprietà di un auto; per l’applicazione del sequestro, finalizzato alla cosiddetta “confisca allargata”, di due immobili di pregio nel centro storico di Palermo, in via Pignatelli Aragona e in via Mariano Stabile, anch’essi fittiziamente intestati ad una società in liquidazione, di fatto gestita dall’indagato.