E’ la scusa per augurare ai giornalisti e ai collaboratori delle testate locali un buon natale. Ma alla fine quello con Piero Capizzi si trasforma in una sorta di incontro per tracciare il bilancio non solo di questo 2018, ma ormai il resoconto di un impegno, quello come sindaco, che sta per volgere al termine. Capizzi elogia il lavoro dei giornalisti, “strumento necessario per comunicare non solo i fatti di cronaca ai cittadini, ma anche per informare, creare dibiattito”. Uno strumento necessario, quello dei giornali, “ma la cosa importante è che tutto avvenga in uno spirito reciproco di collaborazione e soprattutto lealtà, che, se devo essere sincero, con voi di Monreale non è mai mancato”, afferma il Primo Cittadino.
In effetti Capizzi non si è mai tirato indietro al confronto con i giornalisti. Dopo gli auguri di rito, per il sindaco è stata l’occasione di fare una sorta di mini-bilancio di questo anno che ormai sta per finire: “Mi dicono che abbiamo amministrato male – dice il sindaco – mi piacerebbe, però, sapere, da questi che parlano e dicono queste cose, un termine di paragone e una spiegazione su cosa vuol dire amministrare bene”. Per Capizzi, il 2018 è stato un anno intenso e particolarmente complesso: “Non che gli altri lo siano stati meno – specifica il Primo Cittadino – ma abbiamo dovuto fronteggiare una grave situazione debitoria fin dal’inizio, rapportarci con gli organi di governo nazionale, affrontare le difficoltà economiche del caso e vivere questa fase di dissesto. Noi, però, non ci siamo fermati e abbiamo fatto tutto quello che era nelle nostre possibilità per il bene della nostra città”.
Al suo fianco, c’erano il vice-sindaco Giuseppe Cangemi e gli assessori Mimmo Gelsomino e la neo-nominata Serena Potenza. “Può sembrare per certi versi un lavoro semplice da portare avanti – afferma Capizzi – ma così non è. L’Unesco, la querelle con l’Amat, la Ztl in piazza, l’avvio della differenziata, solo per fare un esempio, sono tutti atti che abbiamo portato a compimento con lavoro e sacrificio”. Ma la questione che più delle tutte rende orgoglioso Capizzi è quella del saldo dei debiti del comune: “Quando mi sono insediato il comune aveva oltre 40 milioni di euro di debiti – dice – Con atti di transizione, abbiamo chiuso questioni anche di 25 anni (il caso della Giordano, ndr), con l’Amia (10 milioni di euro) e con l’Ato (14 milioni di euro). Abbiamo ottenuto un finanziamento sulle scuole innovative per l’istituto Guglielmo che è arrivato primo in Italia (il bando di progettazione a breve), recuperato il progetto del quartiere Carmine (da 3,8 milioni di euro, si attende il via libera definitivo) e siamo pronti per far iniziare i lavori di ristrutturazione della caserma dei Carabinieri, un edificio che non ha mai avuto un intervento così importante di manutenzione (800 mila euro)”.
Capizzi, poi aggiunge: “Siamo rientrati in un circuito di considerazione, sia da parte di altri comuni che di altre istituzioni, che a Monreale non si vedeva da anni”. Poi si toglie un sassolino dalla scarpa: “I miei predecessori mi dovranno un giorno spiegare perché non hanno stabilizzato i precari del comune – dice Capizzi – Non è vero che non si poteva fare. Si poteva fare anche tanti anni fa. Ma non importa, lo stiamo facendo e lo faremo noi. Ne abbiamo stabilizzati 24 lo scorso anno, 9 quest’anno e entro l’anno prossimo tutti avranno un contratto a tempo indeterminato”. Poi il saluto ai giornalisti.