Come si può essere sicuri di mangiare della carne buon e sana? Da oltre 10 anni il Consorzio Carni di Sicilia persegue proprio questo obiettivo, portare nella tavola dei consumatori la migliore carne bovina siciliana, attraverso un dettagliato disciplinare di produzione che riguarda l’intera filiera: dall’allevamento alla vendita al dettaglio.
Più di 160 allevatori associati, 30 punti vendita presenti in tutto il territorio regionale e la garanzia del marchio “Carni di Sicilia” che certifica anche il corretto trattamento degli animali ed il loro regime alimentare.
Un lavoro di rete che dura da tempo e che oggi è pronto a confrontarsi con un mercato sempre più esigente, grazie alla forza del marchio “Carni di Sicilia” che è sinonimo di un percorso di valori: il valore dato dai migliori pascoli dell’isola, il valore dei migliori allevamenti che garantiscono il benessere dell’animale, il valore dell’alimentazione sana e certificata di ogni singolo bovino, il valore aggiunto dei punti vendita consorziati, ultimo e fondamentale anello di una catena ideata e realizzata per promuovere l’eccellenza delle carni bovine siciliane.
“La Sicilia è uno dei più grandi produttori di vitelli da ristallo in Europa, eppure più dell’80% della carne bovina consumata dai siciliani viene importata dall’estero – afferma il presidente del Consorzio Carni di Sicilia Marco Mocciaro – Basterebbe incrementare di un solo chilogrammo all’anno il consumo medio pro capite di carne bovina siciliana per immettere nei nostri allevamenti 10 mila capi di bestiame in più. Il che significherebbe lavoro per più di 300 nuove piccole aziende zootecniche. Il Consorzio Carni di Sicilia nasce per porre rimedio a questo corto circuito che interrompe in maniera traumatica e fortemente dannosa per l’economia regionale, la domanda e l’offerta interna di carni bovine. E’ arrivato il momento di farci conoscere – conclude Marco Mocciaro – di rendere identificabile il nostro prodotto e la sua straordinaria qualità, al fine di consentire in modo particolare ai siciliani un consumo di carne sano, critico e consapevole”.