La disabilità, il coraggio di viverla e di vivere nonostante tutto, nonostante le paure, le angosce e la difficoltà di ogni cosa, anche della più semplice. Tutto questo sarà raccontato in “Gelsomino H”, lavoro scritto e diretto da Elisa Parrinello interpretato da Maurizio Bologna assieme al giovanissimo Carlo Di Vita ed a Vanessa Carollo. Lo spettacolo andrà in scena sabato 1 dicembre (alle 20,30) e domenica 2 (alle 18,30) alla Sala Strehler del Teatro Biondo di Palermo, in pieno centro storico del capoluogo siciliano.
“Mio figlio si chiama Gelsomino. Bisogna chiamare le cose col proprio nome, senza girarci intorno e senza addolcire con il politicamente corretto. Niente diversamente qualcosa e niente il non qualcosa”. “Gelsomino H” è, quindi, la storia di un ragazzo affetto da una grave malattia degenerativa che non permette al corpo nessun movimento. Il padre, interpretato da Maurizio Bologna, è una voce nel silenzio di una vita fatta di emarginazioni e solitudine. Lui mostra il coraggio di un’altra vita una di quelle dove si pensa “che a te non possa accadere”. Ma è dove invece può accadere che, giunti al momento di morire prima del figlio come la natura vuole, il desiderio di protezione supera anche la ragione bramando il desiderio di andar via dopo il figlio per proteggerlo ancora e renderlo libero. Gelsomino sibila ma non parla e non parlerà mai. Ma nella sua impossibilità fisica ha un’eccellente capacità di sentire e capire qualsiasi cosa attorno a sé. Non è la disabilità a provocare sofferenza. È l’impossibilità di vivere sapendo di esistere.
Le musiche di “Gelsomino H” sono firmate da Giacomo Scinardo, il brano “Kalsa” è di Giuseppe Milici, mentre i costumi sono di Donatella Nicosia, con scenografie a cura di IOMA. Lo spettacolo, prodotto dal Teatro Ditirammu, andrà in scena sabato 1 dicembre alle 20,30 con replica domenica (2 dicembre) alle 18,30 alla Sala Strehler del Teatro Biondo di Palermo di via Roma 258. Il prezzo del biglietto è di 12 euro.