Due persone, padre e figlio sono state denunciate dalla Guardia di Finanza. I due gestivano una rivendita di bombole di Gpl nel quartiere Villaggio Santa Rosalia, senza nessuna autorizzazione e senza la corretta osservanza delle norme di sicurezza. I finanzieri del Comando Provinciale di Palermo, dopo una preliminare attività investigativa, effettuata anche attraverso il monitoraggio del web, hanno individuato la rivendita di bombole che, pur investendo molte risorse in pubblicità, aveva omesso di assolvere gli adempimenti più rilevanti. L’attività commerciale è, infatti, risultata essere completamente priva di ogni autorizzazione amministrativa, compresa quella per la prevenzione incendi, che avrebbe dovuto attestare la sussistenza dei requisiti di sicurezza necessari per detenere e maneggiare prodotti pericolosi ed infiammabili.
La maggior parte delle bombole rinvenute nel deposito, di ignota provenienza, erano prive dei sigilli di garanzia normalmente apposti dagli impianti di imbottigliamento autorizzati. Nel corso degli accertamenti condotti dai militari, sono stati scoperti strumenti utili per effettuare operazioni di travaso di gas da una bombola all’altra e la loro successiva sigillatura, quali tubature di raccordo, bilance, manometri, martello in gomma, chiave inglese di tipo speciale e tappi, il tutto in condizioni di grave violazione delle più elementari norme di sicurezza e a tutela dei consumatori. La pesatura dei singoli recipienti pieni, ha poi confermato l’alleggerimento di buona parte delle bombole, che sarebbero state poi poste in vendita in evidente frode del consumatore inconsapevole.
Per tali ragioni, i finanzieri hanno sottoposto a sequestro circa 300 bombole, tra semi-piene (pronte per la vendita) e vuote (pronte per essere riempite), contenenti combustibile tipo Gpl per circa 480 chili ed il capannone al cui interno avvenivano le operazioni di travaso, come detto, con rischi enormi in ordine ad eventuali esplosioni accidentali. Durante le operazioni i finanzieri hanno anche scoperto un sofisticato meccanismo utilizzato per rubare l’energia elettrica, mediante un allaccio diretto abusivo alla rete di distribuzione, realizzato sottotraccia alla base di un palo elettrico e collegato attraverso condutture esterne al quadro elettrico dell’immobile.
All’interno dei locali in uso all’attività, infine, erano presenti due motocicli aventi, inspiegabilmente, la medesima targa: è, poi, risultato che uno dei due fosse stato rubato solo qualche giorno prima. Per renderne difficile il rintraccio, era stata, quindi, riprodotta su carta adesiva, con marchio della Repubblica, la targa di un altro motociclo legalmente detenuto. L’intervento dei finanzieri ha permesso, quindi, di mettere in sicurezza l’impianto e, conseguentemente, la popolazione residente e le attività commerciali limitrofe, nonché di tutelare l’incolumità degli ignari utilizzatori finali, al fine di evitare episodi sempre più frequenti di esplosioni accaduti a bombole malfunzionanti o di impianti non a norma.
“L’attività – spiegano dal Comando – si inserisce in un più ampio dispositivo operativo attuato dal Nucleo di Polizia economico – finanziaria di Palermo, che ha intensificato i controlli proprio con l’avvio della stagione invernale a tutela della salute pubblica e, più in generale, delle imprese oneste da pratiche di concorrenza sleale, attuate da chi, in spregio agli adempimenti richiesti a chi opera nel settore della commercializzazione del Gpl, può permettersi di offrire i propri prodotti a prezzi maggiormente appetibili”.