Monreale è conosciuta in tutto il mondo per il suo splendido e maestoso Duomo Patrimonio dell’Umanità Unesco. Ma se giriamo l’angolo è tutta un’altra storia. Perchè se è vero che il Duomo, la sua piazza (Guglielmo II) e qualche altro angolino della città fanno bella mostra davanti agli occhi dei turisti, è anche vero che se andiamo un po’ oltre, la situazione cambia radicalmente. Fontane storiche tra rifiuti e degrado, monumenti imbrattati da vandali e mai ripuliti, villa e antivilla abbandonate. Se non fosse stato per i volontari del gruppo SiAmo Monreale di Piero Faraci e Alessandro Maenza, chissà in che condizioni sarebbe oggi.
L’elenco è lungo e davanti gli occhi di tutti. Prendiamo come esempio villa Savoia, che potrebbe essere uno dei fiori all’occhiello della città con la sua vista mozzafiato su Palermo e che, invece, tra il ficus che sta praticamente distruggendo marciapiede e ringhiera, ragazzini che giocano a pallone nel cortile, vetri rotti e persiane fatiscenti sembra più una “casa stregata” che un albergo d’epoca che vide tra i suoi ospiti anche il Re Vittorio Emanuele III e che oggi ospita una sede istituzionale del Comune di Monreale.
Se ci spostiamo poi a piazza Inghilleri la fontana che un tempo era utilizzata dai monrealesi per riempire l’acqua da portare a casa, oggi si è praticamente trasformata in una latrina. Sì, perchè qualcuno giornalmente la utilizza per fare i suoi “bisognini” all’aria aperta. Se poi si aggiungono rifiuti, cartacce e scritte varie sui muri, il quadro è completo. Aggravato dal fatto che la fontana si trova a una decina di passi dal comando della Polizia Municipale, dotato tra l’altro di telecamere di sicurezza.
Ma quella del “Canale” non è l’unica fontana storica immersa nel degrado. A pochi passi dal Duomo ne troviamo un’altra. Tra le più antiche di Monreale: la fontana del Pozzillo. Accanto troviamo la casa in cui visse il poeta Antonio Veneziano, e anche lei non se la passa meglio. Rifiuti, erbacce e cattivi odori. E pensare che dovrebbe essere uno dei punti di interesse storico e culturale della città. Di fontane ne parlavamo già nel 2014 con il nostro Sergio Calderaro.
Ma a Monreale siamo diversi, a noi basta il Duomo, il suo Chiostro e piazza Guglielmo. In fondo meglio così. Pensate che “rottura di scatole”, avere dei turisti in giro per Monreale a scattarsi foto davanti ai tanti monumenti. Lasciamoli in piazza i turisti, poi facciamogli percorrere via Torres e facciamoli salire sui pullman per tornare a casa loro. Noi così possiamo tranquillamente vivere la nostra vita, parcheggiare davanti i monumenti, entrare in piazza con l’auto il sabato sera. Questa è Monreale, purtroppo.
2 commenti a “Monreale, oltre il Duomo il nulla: viaggio tra i monumenti abbandonati da tutti”
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