Cronaca

L’incendio a Pioppo e San Martino, Monreale Bene Comune chiede consiglio straordinario

L’incendio che la scorsa notte ha devastato tanti ettari di bosco ha veramente dell’incredibile e grida giustizia. Se una provvidenziale pioggia non avesse spento o almeno attenuato considerevolmente gli effetti devastanti del fuoco, “staremmo ancora qui a attendere che l’incendio venisse spento e a contare i danni e le devastazioni dell’intero territorio e non solo delle sue parti boschive. Per fortuna si è arrivati solo a un passo dall’ordine di sgombero delle abitazioni lambite dalle fiamme”. Lo ha scritto in una nota, Francesco Macchiarella, portavoce del gruppo Monreale Bene Comune.

“In un territorio come quello monrealese che si fa giustamente vanto delle proprie aree boschive, va applicata la legge che prevede innanzitutto il vincolo di inedificabilità assoluta per quindici anni dall’evento incendiario – si legge nella nota – La Legge 353 del 2000, inoltre, prevede una serie di incombenze a carico delle Regioni e dei Comuni.
Bene, per ciò che riguarda il Comune di Monreale chiediamo che il Sindaco e la sua Giunta, previa convocazione immediata di un Consiglio Comunale Straordinario nel corso del quale approfondire la questione, rispondano urgentemente ai seguenti quesiti: se è stato trasmesso da parte della Regione il Piano per la Programmazione delle Attività di Previsione, Prevenzione e Lotta Attiva contro gli Incendi Boschivi nella sua versione annualmente revisionata ai sensi dell’articolo3; se il Piano di cui sopra, nella versione revisionata annualmente, contenga tutto quanto previsto nel comma 3. dello stesso articolo e ove il Comune di Monreale attraverso propri Organi Politici e/o funzionari a vario livello abbia accertato l’esistenza di parti carenti nel suddetto piano revisionato se abbia e come sollecitato idonee integrazioni ai preposti organismi regionali; se il Comune, ai sensi dell’articolo 4, abbia effettuato e come tutte le Attività di Prevenzione a esso demandate dal comma 5; se e quali attività di tipo formativo e informativo abbia svolto il Comune ai sensi dell’articolo 6; se il Comune abbia provveduto al censimento e a istituire apposito Catasto delle aree e dei soprassuoli percorsi dal fuoco dal 1995 (quinquennio precedente la legge 353/2000) e se abbia adempiuto alla sua annuale revisione; se e quanto abbia messo in atto per la sorveglianza sia in termini di monitoraggio attivo del territorio e quante segnalazioni alla Magistratura e/o sanzioni amministrative sono state effettuate e elevate negli ultimi tre anni ai sensi dell’articolo10 anche con riferimento al divieto di pascolo e di caccia; se in eventuale assenza di tali adempimenti imposti dalla L.353/2000 si sia accertato a quali soggetti politici o burocrati siano attribuibili i mancati adempimenti adeguati e quali provvedimenti siano stati adottati; se e quali interventi intende adottare per affrontare tutte le emergenze provocate dall’incendio della notte del 28 ottobre scorso; se ha accertato in via definitiva che l’incendio è stato appiccato in area di proprietà comunale (vecchio concimaio) e se ha accertato che gli organismi preposti avessero disposto e realizzato le opere di pulizia e manutenzione atte proprio a scongiurare pericoli di incendio.

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