Giornata di sciopero in tutta Italia quella di domani, venerdì 26 ottobre 2018. Dai trasporti alla scuola passando per la sanità e le poste, lo sciopero generale indetto dai sindacati di base in tutti i settori pubblici e privati durerà, in alcuni casi, anche 24 ore. Nel corso dello sciopero saranno assicurati dalle amministrazioni pubbliche interessate i servizi pubblici essenziali.
“Lo sciopero generale – si legge in una nota pubblicata dal Dipartimento della Funzione pubblica – è stato indetto per protestare, tra l’altro, contro le misure governative, il peggioramento delle condizioni lavorative, la riduzione del sistema di protezione sociale e la piena fruizione dei diritti sociali e sanitari, per l’Istruzione pubblica e contro la legge 107/2015 per la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario e a favore di investimenti pubblici per ambiente e lavoro”.
Scuola e Sanità
Interessati dalla mobilitazione le scuole e le università. Alcuni dei sindacati della scuola aderiscono e in particoalre il Sgb chiede l’abolizione dell’alternanza scuola-lavoro, la stabilizzazione dei precari e l’aumento degli stipendi. L’agitazione coinvolgerà anche le sigle sindacali CUB, SGB, SI COBAS, USI – AIT, SLAI COBAS, SISA (Sindacato Indipendente Scuola e Ambiente) e l’organizzazione sindacale CUB SUR relativamente ai settori scuola, università e ricerca.
Per quanto riguarda il settore sanitario, lo sciopero è stato indetto dalle sigle sindacali CUB, SGB, SI COBAS ed USI- AIT. Tra le rivendicazioni menzionate dalla CUB “il rinnovo dei Contratti collettivi di lavoro, pubblici e privati, con forti aumenti salariali e più salute ai lavoratori, “l’assunzione di nuovi medici, infermieri, OSS, Asa, ecc., l'”eliminazione dei ticket e delle liste d’attesa” e lo “stop all’affidamento dei Servizi Pubblici ai privati che aumentano le tariffe e non investono in sicurezza”.
Trasporti
Fermi treni, aerei e mezzi pubblici. Assicurate le fasce di garanzia. Anche a Palermo annunciati disagi nei trasporti pubblici al di fuori delle fasce di garanzia dalle 6 alle 9 e dalle 18 alle 21.
Il Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane aderisce allo sciopero dalle 21 del 25 ottobre alle 21 del 26 ottobre 2018. Per i treni regionali saranno garantiti i servizi essenziali previsti in caso di sciopero nei giorni feriali dalle ore 6 alle ore 9 e dalle ore 18 alle ore 21. E’ possibile consultare il programma di circolazione (e relative modifiche) dei treni a lunga percorrenza sul sito trenitalia.com. Italo ha pubblicato sul suo sito una tabella in cui sono indicati tutti i treni garantiti e quelli a rischio soppressione. Trenord ha invece annunciato che giovedì 25 ottobre viaggeranno regolarmente i treni già in corsa o con partenza prevista prima delle ore 21 e che arrivano a destinazione entro le ore 22 mentre venerdì 26 ottobre viaggeranno i treni presenti nella lista dei servizi minimi garantiti (pubblicati sul sito web dell’azienda) e che rientrano nelle fasce orarie garantite 6-9/18-21. Verranno inoltre rispettate le fasce orarie di garanzia dalle 6 alle 9 e dalle 18 alle 21.
Polizia Municipale
La polizia municipale di Palermo rende noto che venerdì 26 ottobre possibili disagi alla circolazione potrebbero derivare per l’adesione del personale della Polizia Municipale, allo sciopero generale nazionale. Saranno assicurati i servizi pubblici essenziali. Per ogni utile informazione, si potrà contattare il centralino allo 091.6954111
Le motivazioni della mobilitazione
Sial Cobas protestano “contro una manovra che non è né popolare né espansiva”; il Cub che in una nota ha ricordato che “10 milioni di persone in Italia vivono sotto la soglia di povertà”, che ci sono “oltre tre milioni di disoccupati” e che “col jobs act siamo tutti licenziabili”. Lo sciopero serve quindi per chiedere “il ripristino dell’articolo 18 per tutti i lavoratori”, “la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario”, la “sanità gratuità e il diritto alla casa per tutti”. E ancora: “Reddito minimo garantito” e “pensione a sessanta anni o con trentacinque anni di contributi”; il Sgb vorrebbe l’abolizione dell’alternanza scuola-lavoro, abolire la legge Fornero, stabilizzare i precari nelle scuole e aumentare gli stipendi.