C’è anche il centro di accoglienza dei migranti di Piana degli Albanesi fra le strutture indicate da Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione tra quelle che potrebbero aver ricevuto appalti illegittimi, oppure irregolari e con “gravi profili di criticità” perché lesivi della concorrenza. Lo rivela Antonio Fraschilla in un articolo pubblicato da Repubblica. Cantone, in realtà, mette nel mirino tre gare per gestire gli Sprar: gare che valgono oltre sei milioni di euro, bandite dal Comune di Ragusa (quando sindaco era il 5Stelle Federico Piccitto), dalla Città metropolitana di Ragusa (retta da commissari) e dal Comune di Piana degli Albanesi (guidato dall’ex sindaco di centrosinistra Vito Scalia).
“Il documento più duro firmato da Cantone, e inviato anche alla Corte dei conti e alla procura della Repubblica, riguarda proprio l’appalto dello Sprar di Piana degli Albanesi – si legge nell’articolo – Una gara da 1,9 milioni di euro aggiudicata per tre anni alla cooperativa La Fenice di Palermo. Anzitutto Cantone contesta al Comune “il mancato ricorso alla centrale di committenza”, trattandosi di una gara a importo elevato. Poi ci sono varie “illegittimità relative alla pubblicazione del bando”.
Infatti, come spiega Cantone, l’avviso della gara è stato pubblicato solo sull’albo pretorio del piccolo Comune del Palermitano e per appena dodici giorni. Un caso strano per una gara importante, da quasi due milioni di euro: “Inoltre l’avviso è stato modificato in corso di pubblicazione, ne consegue che i potenziali concorrenti — scrive Cantone — hanno avuto a disposizione solo quattro giorni e mezzo, comprendenti il sabato e la domenica, per la redazione dell’offerta”. Anche la commissione di gara non è valida, secondo l’Anac: “La valutazione delle offerte è affidata a una commissione, ma nel bando non vi è l’indicazione nominativa dei commissari. Inoltre il referente del progetto e il responsabile dell’ufficio servizi sociali sono la stessa persona e la commissione composta da due soggetti configura una violazione della norma”.
“Ma la vera anomalia è una – scrive Fraschilla – “Si è verificato che nella giornata del 31 ottobre 2016 la mattina è pervenuta l’offerta, tra l’altro unica, e nel pomeriggio è stata aggiudicata la gara e presentata la domanda di ammissione al finanziamento al ministero”. Per queste e altre irregolarità l’Anac ha bocciato l’appalto e ha mandato le carte alla procura della Corte dei conti e a quella del tribunale di Palermo”.
Un’altra curiosità di queste gare prese in esame da Cantone: nonostante i tanti operatori in questo mercato, per gare da circa due milioni di euro ciascuna è arrivata sempre una sola offerta. Poi risultata vincente.
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