Si è tenuto oggi l’incontro ufficiale tra il sindaco Piero Capizzi, il vicesindaco Giuseppe Cangemi e una piccola delegazione rappresentativa delle associazioni Agrisocial, Co.Net. e A’ Cavigghia, che gestiscono diversi beni confiscati alla mafia nel territorio di Monreale. L’incontro, chiesto nelle settimane scorse dai rappresentanti delle tre associazioni, ha avuto ad oggetto l’inserimento dei beni confiscati all’interno del Piano Triennale 2018/2020 dei Lavori Pubblici, lo strumento con cui il Comune individua i grandi interventi e le opere che modificheranno la città (strade, edifici scolastici, parchi, edifici pubblici, ecc.), indicandone tempi e risorse destinate ai lavori da eseguire nel triennio. Il Piano in oggetto è stato approvato lo scorso agosto dalla Giunta comunale ed è in attesa di essere discusso dal Consiglio comunale nei prossimi mesi. La richiesta nasce dalla necessità delle tre associazioni di avere garantito dal Comune, proprietario dei suddetti beni, un “primo livello di progettazione” per poter accedere a finanziamenti europei, nazionali e regionali, per la riqualificazione delle strutture e quindi per facilitare la realizzazione dei progetti.
“I beni immobili che abbiamo ottenuto in concessione hanno bisogno di interventi di riqualificazione che richiedono, in alcuni casi, risorse economiche molto importanti – dichiarano i ragazzi di Agrisocial, Co.Net. e A’ Cavigghia – Già nei mesi scorsi non siamo riusciti ad accedere ai finanziamenti stanziati appositamente con il PON Legalità 2014-2020 poiché il Comune non aveva mai inserito la riqualificazione dei beni confiscati nella programmazione delle opere pubbliche. Per questo motivo abbiamo presentato una richiesta ufficiale al Sindaco e alla Giunta con la quale abbiamo chiesto di mettere le nostre associazioni nelle condizioni di valorizzare ciò che ci è stato assegnato e di non disperderne il valore reale. Possiamo ritenerci quindi soddisfatti della disponibilità dell’Amministrazione comunale che si è detta pronta ad accogliere la nostra richiesta e ad emendare il Piano Triennale prima dell’arrivo in Consiglio comunale”.