Questa mattina in viale della Regione Siciliana, a 500 metri dallo svincolo per Sferracavallo, è stata allocata un lastra marmorea presso il cippo commemorativo della “Strage della Circonvallazione”, avvenuta a Palermo il 16 giugno 1982.
La targa è stata fortemente voluta dai familiari delle vittime della strage: l’Appuntato Silvano Franzolin, il Carabiniere Scelto Luigi Di Barca, il Carabiniere Salvatore Raiti, in servizio presso la Stazione Carabinieri di Enna, decorati di Medaglia d’Oro al Valor Civile alla Memoria, e Giuseppe Di Lavore, autista giudiziario del mezzo con cui i tre stavano eseguendo la traduzione da Enna a Trapani del detenuto Alfio Ferlito, anch’egli rimasto ucciso e vero obiettivo dell’attentato.
L’agguato, disposto da cosa nostra, fu compiuto da alcuni mafiosi a bordo di un’auto da cui esplosero numerosi colpi di mitra. Il mandante della strage fu identificato in Nitto Santapaola, che da anni combatteva contro il Ferlito una guerra per il predominio sul territorio etneo.
Il sindaco Leoluca Orlando, insieme all’assessore Gaspare Nicotri, ha preso parte alla cerimonia con il comandante provinciale dei carabinieri Antonio Di Stasio e i familiari delle vittime.
A margine della cerimonia, il sindaco Orlando ha definito “indimenticabili le immagini dei corpi crivellati dai di kalashnikov e quella del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, allora prefetto di Palermo, accorso subito sul posto. Una strage che conferma il collegamento criminale tra la mafia corleonese e quella catanese – ha aggiunto il sindaco – un’alleanza anche politica e affaristica, come ha poi denunciato nell’indimenticabile intervista su La Repubblica, nell’agosto dello stesso anno della strage, Giorgio Bocca, appena qualche settimana prima che venisse ucciso il generale Dalla Chiesa”.