Il presidente della Regione Nello Musumeci ha modificato alcune prescrizioni previste nell’atto dello scorso 7 giugno. Che prevede di inviare fuori dalla regione gli indifferenziati inquinanti. Quasi 300 Comuni sono riusciti a raggiungere la soglia del 30 per cento sulla raccolta differenziata, mentre Palermo, Catania e Messina arrancano. Monreale con conteggi un po’ casalinghi è arrivata al 20% circa.
Musumeci ha firmato un’ordinanza. Per evitare di incorrere nel commissariato sono stati concessi 90 giorni per avviare le procedure necessarie a raggiungere la percentuale minima (30%) e quindi inviare fuori dalla regione gli indifferenziati inquinanti. “Intendiamo continuare a sostenere e incentivare i Comuni che concretamente dimostrino di volersi adoperare per aumentare la raccolta differenziata”, ha detto il Governatore.
L’ordinanza prevede procedure temporanee e straordinarie per aumentare la capacità di conferimento giornaliero in discarica, oltre a misure per aumentare il flusso verso gli impianti di compostaggio. Toccherà agli uffici del dipartimento regionale Acqua e rifiuti individuare gli impianti di smaltimento per consentire il conferimento degli scarti da lavorazioni, prodotti dagli impianti di compostaggio e di recupero della frazione differenziata, che oggi restano stoccati negli impianti rischiando di pregiudicare la sicurezza degli impianti stessi.
“La Regione – prosegue Musumeci – sta facendo la propria parte, cercando di recuperare decenni di inerzia e omissioni. Stiamo elaborando il Piano rifiuti, che sarà pronto a fine anno, pianificando la realizzazione di impianti, sollecitando la riapertura di quelli inattivi e vigilando sulla corretta gestione della raccolta e dello smaltimento da parte degli enti locali. Per superare questa fase, però, serve lo sforzo di tutti, soprattutto da parte di quei novanta Comuni che ancora sono lontani dal traguardo minimo”.
Ma il Movimento 5 Stelle attavva l’operato del presidente Musumeci e del suo governo: “Se in Sicilia bastasse imporre agli enti locali di raggiungere la soglia del 30 per cento di raccolta differenziata – ha detto il deputato grillino Giampiero Trizzino – l’emergenza rifiuti sarebbe risolta già da decenni e per farlo sarebbe servita una semplice ordinanza. Musumeci o mente o non lo sa, e se così fosse ancora una volta dimostrerebbe la più totale incompetenza in materia. Delle due l’una, non ci sono alternative. Per onestà intellettuale – aggiunge Trizzino – va detto che senza un piano dei rifiuti e senza impianti, la spazzatura finirà in discarica o peggio ancora in qualche inceneritore di nuova generazione. A meno che, nel piano del Governo c’è l’idea di trasferire all’estero pure la raccolta all’estero, a spese dei 390 comuni siciliani. Chiediamo a Musumeci – conclude il deputato – di pubblicare e fornire l’elenco dei progetti per le piattaforme per la raccolta differenziata, sempre che esistano e sempre che il Governo non intenda spedirla in qualche Paese dell’Unione europea”.