La direttiva è stata firmata, Matteo Salvini vuole ridurre gli sprechi e limitare le spese dello Stato per l’accoglienza. Il ministro vuole differenziare i richiedenti asilo dai rifugiati. E punta a ridurre la spesa giornaliera per immigrato che lo Stato attualmente spende (come chiesto dalla Corte di Conti) da 35 a 25 euro. La nuova accoglienza dovrebbe funzionar così, appena un immigrato entra in Italia, o lo ha già fatto, e chiede il diritto d’asilo, questi verrà spedito in un centro di accoglienza. A lui saranno riservati solo i servizi minimi: vitto, alloggio e la prima accoglienza. Mentre solo una volta ottenuta una forma di protezione, sia esso lo status di rifugiato o la protezione internazionale, inizieranno gli interventi per l’inclusione sociale.
Per ridurre i costi, poi, la direttiva prevede una differenziazione dei servizi anche in base alla tipologia di accoglienza. Per le piccole strutture che si trovano sullo stesso territorio, sarà creata una rete di servizi in modo da produrre delle economie di scala e dunque dei risparmi. I piccoli centri di accoglienza dovranno condividere i servizi amministrativi, la mediazione linguistico-culturale e l’informazione normativa.
All’Anac, è stato chiesto di individuare sulla scorta dei prezzi standard di riferimento e di creare un nuovo capitolato per la fornitura di beni e servizi. I pasti a Nord e a Sud e tra una struttura e l’altra dovranno dunque far riferimento a questi prezzi standard, evitando sprechi o furberie. In questo modo, è il ragionamento di Salvini, dovrebbe abbassarsi la base d’asta che oggi è fissata a 35 euro al giorno a immigrato.
Un commento a “Le prime pagine del 24 luglio 2018. Salvini da Cantone per ridurre la spesa per i migranti”
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