“Non vi è dubbio che quell’invito al dialogo pervenuto dai carabinieri attraverso Vito Ciancimino costituisca un sicuro elemento di novità che può avere certamente determinato l’effetto della accelerazione dell’omicidio Borsellino, con le finalità di approfittare di quel segnale di debolezza proveniente da istituzioni dello Stato”.
A dirlo è la Corte d’Assisse nelle motivazioni della sentenza sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia rese note nel giorno dell’anniversario della strage di via D’Amelio in cui persero la vita il giudice Paolo Borsellino e gli agenti di scorta Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Emanuela Loi, Claudio Traina e Vincenzo Fabio Li Muli. Alla fine del processo sono arrivate le condanne per gli ex vertici del Ros Mario Mori, Antonio Subranni e Giuseppe De Donno, l’ex senatore Dell’Utri, Massimo Ciancimino e i boss Bagarella e Cinà. Assolto l’ex ministro Nicola Mancino.
“Con l’apertura alle esigenze dell’associazione mafiosa Cosa nostra, manifestata da Dell’Utri – continua la Corte – nella sua funziona di intermediario dell’imprenditore Silvio Berlusconi nel frattempo sceso in campo in vista delle politiche del 1994, si rafforza il proposito criminoso dei vertici mafiosi di proseguire con la strategia ricattatoria iniziata da Riina nel 1992”. Secondo la Corte, inoltre, “se pure non vi è prova diretta dell’inoltro della minaccia mafiosa da Dell’Utri a Berlusconi, perché solo loro sanno i contenuti dei loro colloqui, ci sono ragioni logico-fattuali che inducono a non dubitare che Dell’Utri abbia riferito a Berlusconi quanto di volta in volta emergeva dai suoi rapporti con l’associazione mafiosa Cosa nostra mediati da Vittorio Mangano”.
E dopo 26 anni dalla strage il ricordo è ancora vivo. Palermo non dimentica, celebra le sue vittime e chiede verità. Sono state tante le manifestazioni in programma oggi.
IL CONTRIBUTO ALLA CERIMONIA DELL’ANPS DI MONREALE
Tra le manifestazioni in programma oggi, anche quella della Questura di Palermo, durante la quale il sovrintendente Emanuele Ruggeri, della sezione di Monreale dell’Associazione Nazionale Polizia di Stato, in servizio presso la Questura di Palermo, ha consegnato una targa in memoria di Emanuela Loi, agente di scorta del giudice Borsellino, alla sorella Claudia. L’Anps, presente con una rappresentanza guidata dal presidente Santo Gaziano e dal segretario economo Francesca Mannino, ha ricevuto tra l’altro i complimenti per le tante manifestazioni sulla legalità che ogni anno organizza, con studenti e migranti, da parte del sottosegretario di stato all’Interno Stefano Candiani, giunto a Palermo in rappresentanza del Ministro dell’Interno Matteo Salvini. Il sottosegretario ha anche espresso la volontà di visitare Monreale e incontrare ancora i rappresentanti dell’Anps.
LA FIACCOLATA
Questa sera la tradizionale Fiaccolata con raduno a Piazza Vittorio Veneto (Statua della Libertà). Il corteo attraverserà via Libertà, via Autonomia Siciliana arriverà in via D’Amelio dove verrà deposto un tricolore e intonato l’inno nazionale. Sarà un corteo silenzioso e senza comizi finali, nel rispetto della sobrietà che contraddistinse in vita Paolo Borsellino.
“DUE SENTENZE CHE HANNO INDICATO DUE VERGOGNE”, LA DICHIARAZIONE DEL SINDACO ORLANDO
Il Sindaco Leoluca Orlando e l’assessore alla Scuola, Giovanna Marano, si sono recati stamani in via D’Amelio, dove sono state organizzate attività di animazione, laboratori, letture per bambini e ragazzi, nell’ambito dell’iniziativa “Coloriamo via D’Amelio”. All’iniziativa, cui era presente anche il Ministro della Pubblica Istruzione Marco Bussetti, hanno partecipato, tra gli altri, tanti studenti palermitani.
“E’ un momento di vita, di pace, di sorrisi e di gioco – ha dichiarato Orlando – ma al contempo un momento di rabbia. Questo è un anniversario speciale, perché – dopo ventisei anni – due sentenze hanno indicato due vergogne: la vergogna della trattativa Stato-mafia che è stata accertata finalmente in via giudiziaria e la sentenza nel processo Borsellino quater che ha detto con chiarezza che per tutti questi anni vi sono stati depistaggi e finti pentiti. Credo che siano due vergogne: una che è stata finalmente accertata e sanzionata, l’altra che invece ci auguriamo che possa portare a verità e giustizia, perché occorre da una parte avere memoria e mandare un messaggio di pace, dall’altra parte occorre che lo Stato faccia la propria parte nei confronti di chi ,da uomo delle Istituzioni, ha dato la vita per questo Stato”.
L’assessore Marano ha sottolineato che “le attività dei laboratori creativi ed espressivi dedicati all’infanzia,oggi in Via D’Amelio, sono un modo efficace per costruire percorsi civici e partecipativi sulla memoria e sulla legalità con protagonisti bambine e bambini. Il loro stupore e la loro energia come polmone indispensabile per combattere l’illegalità e le mafie”.
A MONREALE NESSUNA CERIMONIA
A sollevare la polemica è l’ex sindaco Salvino Caputo: “l’amministrazione di Monreale – ha detto Caputo – ha omesso qualsiasi forma di organizzazione di manifestazioni finalizzate al ricordo del magistrato che aveva raccolto l’eredità giudiziaria e investigativa di Giovanni Falcone. Monreale più di tanti altri Municipi – ha affermato Salvino Caputo – doveva promuovere iniziative e manifestazioni coinvolgendo il territorio e le istituzioni”.
Paolo Borsellino è stato Pretore di Monreale per ben 6 anni. “Ha retto con fermezza e coraggio – ha aggiunto Caputo – uno degli uffici giudiziari più delicati e strategici nel territorio a più alta densità mafiosa. Ha lavorato al fianco di Ufficiali dei Carabinieri come Emanuele Basile, impegnati in delicate indagini sui boss mafiosi di Altofonte. Borsellino ha segnato la storia giudiziaria e culturale di Monreale negli anni più difficili dal punto di vista del contrasto a Cosa Nostra amministrando ogni giorno processi e indagini”.
“Non so se la Amministrazione era impegnata in altre ricorrenze e testimonianze. Ma vi sono momenti – ha concluso Salvino Caputo – che la forma è anche sostanza, e proprio oggi che la storia giudiziaria rilancia l’attenzione sui contesti in cui maturarono le decisioni di dare il via alla terrificante strage, Monreale ha perduto, ancora una volta, la straordinaria occasione di ricordare il Pretore di Monreale, promuovendo manifestazioni, richiamando a Monreale sindaci, autorità e avvocati che hanno lavorato al fianco di Paolo Borsellino. Forse il tema dei rifiuti e le discariche hanno distratto sia la Giunta che il sindaco e il consiglio comunale”.
2 commenti a “Nel giorno di Borsellino, la sentenza dei giudici sulla trattativa: “Decise i tempi dell’attentato””
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