Palermo

La busta con i proiettili al segretario di Monreale, se ne parla a Palermo

Il segretario generale del Comune di Monreale Domenica Ficano, intervenendo stamane al convegno “Il Tempo della Legalità”, ha portato la sua testimonianza in quanto vittima di intimidazioni. Al Capo della burocrazia comunale il 4 maggio scorso, è stata recapitata una busta contenente una lettera minatoria con insulti e due proiettili di arma da fuoco.

All’incontro-dibattito di questa mattina, organizzato in occasione della commemorazione del giudice Paolo Borsellino e degli uomini della sua scorta, sono intervenuti, in rappresentanza dell’amministrazione comunale, il sindaco Piero Capizzi e l’assessore Giuseppe Cangemi. La manifestazione é stata organizzato dall’Unione Nazionale, Segretari Comunali e Provinciali, dalle Officine della Legalità con il patrocinio della Città Metropolitana di Palermo.

Ha aperto i lavori il segretario generale della Città metropolitana di Palermo Giuseppe Vella che ha parlato di etica e anticorruzione. Alla conferenza ha portato il saluto in rappresentanza del sindaco della Città Metropolitana di Palermo Leoluca Orlando, l’assessore Gaspare Nicotri che ben conosce la professionalità del segretario generale in quanto ha ricoperto il ruolo, fino a qualche anno fa. Sono intervenuti diversi relatori e i rappresentanti di Libera, Avviso Pubblico e Officine della Legalità.

Il presidente delle Officine della Legalità Maurizio Moscale ha introdotto i lavori portando ad esempio il “Caso Monreale”, definito come un attacco alle istituzioni.

“Con la dottoressa Ficano – ha dichiarato il sindaco Piero Capizzi – abbiamo portato avanti un processo di cambiamento, iniziando una attività di prevenzione e contrasto alla corruzione, abbiamo sempre operato nel pieno rispetto delle regole e continueremo sempre in questa direzione con direttive chiare e lineari”.

“Nel portare avanti la mia professione di segretario generale – ha aggiunto la dottoressa Ficano – ho sempre tenuto fede al giuramento che ho fatto al momento dell’inizio della mia attività professionale. Questa esperienza anche se non è la prima, è quella che mi ha segnato di più sia come professionista, come donna e soprattutto come mamma. Anche se ho vissuto momenti di grande sconforto, mi rendo conto che bisogna andare avanti e avere la forza di cambiare, applicando le regole senza paura, grazie al sostegno di chi come me crede in un cambiamento e porta avanti, anche attraverso manifestazioni come queste, dedicate al ricordo di uomini valorosi come il giudice Paolo Borsellino. Ognuno di noi ha scelto – ha concluso la Ficano – e nessuno si deve permettere di farci cambiare idea”.

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