Prendiamo spunto dalla parole pronunciate ieri dall’Arcivescovo Michele Pennisi che si augurava che l’Infiorata realizzata non rimanga una goccia nell’oceano, ma sia una piacevole tradizione. Noi, in realtà, ampliamo il discorso. E’ chiaro, ormai, che l’associazione commercianti di Monreale gioca un ruolo fondamentale (e imprenscindibile) per gli eventi da organizzare nel comune. L’amministrazione comunale, nonostante tutta la buona volontà, ha le mani legate: non solo dai conti bloccati a causa del dissesto, ma anche della mancanza di bravura degli uffici di reperire somme per organizzare feste e manifestazioni.
Il sindaco Piero Capizzi ha intuito che l’Acm è un treno su cui salire al volo. Non per una stupida campagna elettorale, chiaro: Capizzi non ha mai mescolato questi eventi con la campagna elettorale. Ma per fare a Monreale, a costo quasi zero, una serie di iniziative che possano riportare il comune normanno ai fasti di un tempo. Tanto che, e lo ribadisce ogni volta che può, Acm per lui è una istituzione vera e propria. La bravura di Acm è stata quella di saper fare squadra. Il presidente Filippo Tusa è riuscito a coinvolgere non solo i suoi colleghi, ma anche il mondo della scuola, dell’associazionismo e i semplici cittadini. Fare rete è sempre la soluzione vincente. Ma i successi degli ultimi eventi (Monreale Dolcissima e l’Infiorata) non devono e non possono bastare. Si deve partire da qui: c’è un’estate alle porte e magari una manifestazione “extra” per destagionalizzare gli arrivi dei turisti. Ma è necessario pensare in grande e, soprattutto, lontano dagli schemi a cui siamo abituati. Monreale, dopotutto, è sempre una cittadina Unesco.
Posto il fatto che ormai i turisti arrivano in città di loro spontanea volontà, bisogna farglielo fare non solo per visitare il Duomo. Ecco allora la necessità di pensare delle “cose da fare” che convincano turisti e residenti di Palermo e dei paesi limitrofi a “salire” a Monreale. Acm è a un bivio, insomma: accontentarsi oppure svoltare. Dipende solo da loro. Investire qualcosa in più o fermarsi qui. Tusa lo ha intuito. Il “suo” treno viaggia veloce. Ora non bisogna avere paura.