Cronaca

Monreale, la villa poteva essere risistemata con una spesa irrisoria: “Nessun rischio di crolli”

Qualcuno dovrà spiegare al sindaco Piero Capizzi perché la villa da sette anni (4 anni da quando è lui primo cittadino, i restanti tre ai tempi di Filippo Di Matteo) è rimasta chiusa. Perché la notizia ha dell’incredibile. E meriterebbe, a nostro parere, di fare degli approfondimenti all’interno degli uffici preposti che hanno impedito di usufruire della villa, ma soprattutto arrecato un danno d’immagine al comune e all’amministrazione.

Qualche giorno fa, l’ex parlamentare Tonino Russo aveva effettuato un sopralluogo all’interno della villa insieme ai volontari del gruppo dei cittadini “SiAmo Monreale”. Obiettivo era capire la spesa necessaria per la riapertura. Perché dagli uffici del comune emergevano preventivi importanti, che superavano anche i 160 mila euro. Nel corso del sopralluogo, però, ci si è resi conto che la situazione non era così grave come era stata lasciata fatta trapelare. E la conferma è arrivata stamattina, nel corso degli interventi di pulizia dei volontari: “Si evince chiaramente – dice Tonino Russo in un post su Facebook – che non ci sono cedimenti strutturali del muro in almeno 35 metri di struttura”. Ieri infatti l’intervento con il cestello fornito dalla ditta Marinelli  Servizi&Noleggi di Palermo, con Alessandro Maenza per ripulire la parete e controllarne la stabilità.

Il gruppo di volontari oggi ripulirà tutta la zona interdetta al pubblico “assumendoci oneri e rischi” dice Tonino Russo. Che però da l’impressione di aver calcolato benissimo questo rischio, avendo constatato con i tecnici della mancanza reale di un pericolo di crolli. Sul posto alcuni dei volontari di “SiAmo Monreale” con Alessandro Maenza e Piero Faraci. Insomma pare che il belvedere, la parte più suggestiva della nostra città, sia rimasto chiuso per sette anni inutilmente e,invece, con poche migliaia di euro poteva essere risistemato. Si parla, infatti, ma queste sono fonti non confermate, che per l’intervento di manutenzione occorreranno circa 10 mila euro.

E dire che, in tempi non sospetti, l’ex assessore Nicola Taibi aveva detto al sindaco che la villa poteva essere riaperta con una spesa irrisoria e che non c’era tutto il pericolo che denunciavano gli stessi tecnici del comune. Capizzi, però, decise di fidarsi dei tecnici e non di Taibi (che ricordiamo è un geologo). In cambio ha ottenuto una villa chiusa per quasi tutto il suo mandato. Ora invece, la verità sta venendo a galla. E ci auguriamo che qualcuno paghi per i suoi errori.

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