Quaranta anni fa, nella notte tra l’8 e il 9 maggio 1978 a Cinisi, in provincia di Palermo, veniva ucciso Peppino Impastato. Disturbava con i suoi comizi il malaffare di un sistema mafioso troppo forte e che faceva da governo ombra. La morte del giornalista e attivista politico, all’inizio venne chiusa come incidente. Con il suo cadavere gli assassini inscenano un suicidio: fu disteso sui binari della ferrovia con sotto una carica di tritolo. Tutti parlarono di un atto terroristico in cui l’attentatore sarebbe rimasto ucciso. Il delitto passò quasi inosservato perchè in quelle stesse ore a Roma, venne ritrovato il corpo senza vita del presidente della Democrazia Cristiana Aldo Moro.
Soltanto nel maggio del 1984 l’Ufficio Istruzione del Tribunale di Palermo, emise una sentenza in cui si riconobbe la matrice mafiosa del delitto. Il 5 marzo 2001 la Corte d’assise ha riconosciuto Vito Palazzolo colpevole dell’omicidio e lo ha condannato a 30 anni di reclusione. L’11 aprile 2002 anche Gaetano Badalamenti è stato riconosciuto colpevole e condannato all’ergastolo come mandante.
“A 40 anni dalla morte per mano mafiosa, Peppino Impastato resta un modello di impegno contro la mafia. Impegno politico, impegno culturale, impegno sociale, impegno nelle istituzioni – ha detto Leoluca Orlando – A 40 anni da quella morte, la sua vicenda e i tanti gravi depistaggi subiti dall’inchiesta giudiziaria restano un simbolo di come la mafia abbia assunto in passato il volto dello Stato e lo Stato il volto della mafia. Oggi, grazie all’impegno di tanti tanto sul fronte dell’impegno civile quanto sul fronte dell’impegno giudiziario, quello sembra un passato lontano, ma sappiamo che la mafia non è vinta e che non è possibile abbassare la guardia, anche nel nome di Peppino e di Felicia Impastato”.
IL PROGRAMMA DEGLI EVENTI
Il 9 maggio apertura straordinaria del casolare dove fu ucciso Peppino Impastato: potrà essere visitato ogni mattina fino all’11 maggio dalle 9 alle 13. Il casolare, insieme alla casa in cui Peppino viveva con la madre Felicia Impastato, è stato dichiarato nel 2014 di interesse culturale dall’Assessorato dei Beni culturali e dell’Identità siciliana.
Alle 16 corteo, con percorso da Radio Aut (Terrasini) a Casa Memoria Felicia e Peppino impastato (Cinisi), dove si svolgeranno gli interventi conclusivi. Numerose nel corso della giornata le mostre e le iniziative.
Il 10 maggio un raduno in vespa da Cinisi a Corleone fino a Portella della Ginestra, per riappropriarsi di quei luoghi dove per anni i diritti sono stati negati per volontà di boss come Provenzano, Riina e Bagarella. È l’iniziativa organizzata dal “Vespa club Valdera” con Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato e Libera. Si partirà da Cinisi alle 8,30, poi l’arrivo in piazza Marconi a Corleone e il saluto della commissaria Giovanna Termini al centro sociale intitolato al piccolo Di Matteo.
La sera dell’11 maggio alle ore 21, presso il casolare dove fu ucciso Peppino Impastato, verrà messa in scena la pièce teatrale “Lamentu per la morte di Peppino Impastato”.