Il progetto è del 1979 e ad oggi non ci risulta che sia mai più esplosa una vera e propria emergenza termiti nel Duomo di Monreale. Ma a dire il vero, nonostante sia stato realizzato un impianto per la prevenzione di infestazioni termitiche o comunque di agenti xilofagi, la copertura della basilica non è stata mai interessata da manutenzioni periodiche atte a preservarla da quella che oggi è una minaccia nuovamente reale.
A quanto pare il sistema di canalizzazioni che permettono a opportune sostanze chimiche di impregnare le travi ligneee é rimasto inoperoso da quando sono state smontate negli anni ’90 tutte le impalcature che hanno permesso di operare un interessante e cospicuo intervento di manutenzione e restauro del tetto. Ad oggi quindi parziali infiltrazioni di acqua e una probabile presenza di insetti che stanno nuovamente distruggendo le fibre del legno, stanno mettendo a rischio l’integrità del monumento.
Da qui l’origine del puntuale distacco di tessere e di parti pittoriche del cassettonato intradossale del duomo. Certamente non possiamo dire che il parroco, Don Nicola Gaglio, non abbia agito per tempo, anzi a distanza di tanti anni, é l’unico ad aver preso in mano le redini di una parrocchia e di una basilica che erano state trascurate dal punto di vista delle manutenzioni e degli interventi di miglioria da operare.
Qui il ruolo della soprintendenza abbastanza attenta ai fenomeni, ma non sufficientemente presente da arrivare a preservare l’integrità di questo monumento. Siamo certi che qualcuno abbia già fatto e messo in opera le opportune azioni per un provvedimento immediato, e si spera, abbastanza esaustivo per scongiurare pericoli e interventi più invasivi sul monumento stesso. Ma vedremo presto efficaci soluzioni (sulla scorta di quanto suggerito dagli esperti come il professor Rizzo) o assisteremo a piccoli imbarazzati espedienti suggeriti da tecnici improvvisati e senza adeguato curriculum?