Polline ha scaldato il Teatro Ditirammu e ne ha conquistato il pubblico. Lo spettacolo di Filippo La Porta interpretato da Rosalba Bologna ha “riaperto” le porte del piccolo teatro museo incastonato nel pieno centro storico di Palermo, in via Torremuzza nel quartiere Kalsa, con i suoi toni delicati ed al tempo stesso forti. Polline, infatti, ha aperto la stagione del Ditirammu segnandone un nuovo inizio dopo il recentissimo momento poco positivo di quella che si può definire una vera e propria palestra per sia per giovani artisti che per attori di consumata esperienza. Un luogo che trasuda cultura e che deve essere salvaguardato perché “casa” di tanti artisti palermitani e “cantiere” d’eccezione per nuovi lavori d’autore.
Ed è proprio il caso di Polline, andato in scena nel weekend con tanto di sold-out nelle due date previste. Lo spettacolo ha avuto l’ampio consenso del pubblico che ha applaudito la storia piena di umanità scritta da Filippo La Porta e concesso una vera e propria ovazione agli artisti sul palco. Rosalba Bologna ha raccontato con forza e passione la storia di Pinuccia Scolaro, una sarta di teatro che narra le sue esperienze dietro le quinte tessendo – nella sua semplicità – i lati oscuri di questo mondo che al pubblico mostra solo il meglio di sé. E non certo le sue “miserie” o retroscena meno “nobili”.
Ma Pinuccia Scolaro racconta anche la sua storia personale e quella delle sue più care amiche, quattro prostitute dell’Olivella (Gilda, Regina, Maria e Annina) in una trama dalle mille sfaccettature che approfondisce gli aspetti migliori di queste donne, umili tra gli umili ma non per questo da dimenticare. Anzi. A tratti si ride, ma la vita non è solo dolce ed i momenti amari si alternano. La forza di Pinuccia Scolaro è quella di non darsi mai per vinta e di essere schietta. Così come le sue amiche che, nonostante la professione più antica del mondo, conservano altissima dignità e tanta umanità.
Anche la musica ha fatto la sua parte. Eccome. Tra “Era de maggio” ed altri classici della musica popolare, tra questi anche il tango, ad accompagnare e ad alternarsi ad una intensa ed eccellente Rosalba Bologna, la fisarmonica del bravo Fabrizio Augugliaro e l’ottima voce di Teresa Ferlisi che hanno ulteriormente impreziosito il valore dello scritto di Filippo La Porta. Domenico Scarano, ha curato i costumi dando ulteriormente lustro alla produzione. Uno spettacolo che quanto prima sarà ripetuto e che sicuramente consigliamo di vedere grazie ad una storia impegnata ma in grado di strappare sorrisi grazie ad un ritmo incalzante e ad una storia profonda.