Dissesto doveva essere e dissesto sarà. Non c’è stato nulla da fare. Come previsto la Corte dei Conti non fa retromarcia sulla sentenza di dissesto già inviata al comune di Monreale. E così, adesso, probabilmente nei prossimi 30 giorni, a Monreale arriverà un commissario che chiederà al presidente del consiglio comunale Giuseppe Di Verde di convocare un apposito consiglio comunale per ratificare la sentenza e dichiarare il dissesto finanziario.
Lo ha fatto sapere il consigliere comunale Marco Intravaia: “Purtroppo, come avevamo ampiamente previsto, l’adesione al cosiddetto “salva Napoli” era una manovra diversiva che non avrebbe potuto salvare la nostra città dal disastro finanziario. La Corte dei Conti ha ritenuto irricevibile la richiesta del Comune di Monreale che, a questo punto, dovrà dichiarare il dissesto finanziario”. Per i cittadini monrealesi non cambierà nulla, visto che le aliquote delle tasse sono già al massimo e l’organico del comune è sottodimensionato, quindi non ci saranno licenziamenti. Ma la Corte dei Conti, adesso, sarà a “caccia” dei responsabili di questo dissesto. E le conseguenze potrebbero essere disastrose.
“È una notizia triste per la nostra città, ma inevitabile. A questo punto sarà necessario ottemperare alle prescrizioni previste dalla legge, altrimenti saranno gli Enti locali a dichiarare il dissesto con conseguente scioglimento del Consiglio comunale. Si torna indietro senza che la città ne abbia avuto alcun giovamento”. E’ chiaro che adesso la consulente a pagamento selezionata dal sindaco Piero Capizzi non ha più alcun senso.
“Apprendiamo senza sorpresa della notizia che il comune di Monreale ha avuto respinta la richiesta di adesione al “salva Napoli” per evitare il dissesto – ha detto Sandro Russo, capogruppo del Pd al consiglio comunale -. Come avevamo detto in consiglio, l’amministrazione stava operando una mossa disperata per tentare di salvare se stessa, forzando l’interpretazione di una legge chiara ed inequivocabile. Possiamo dire che avevamo ragione ma siamo rimasti inascoltati. Adesso non vorremmo che a pagarne le spese fosse il consiglio comunale con il suo scioglimento. In tale ottica, rimproveriamo la grave omissione del presidente, Giuseppe Di Verde di Cantiere Popolare, che si è ostinato a non convocare il consiglio entro i termini fissati dall’assessorato regionale agli enti locali. Pertanto, lo esortiamo a convocare il consiglio comunale immediatamente affinché l’amministrazione venga subito a riferire e ci si adoperi per impedire che questa amministrazione deleteria per la città, resti senza controllo e contrappeso democratico. Ovviamente – ha concluso Russo – ci sarà tempo per individuare le gravi responsabilità ed i danni arrecati al comune dalla spregiudicata condotta del sindaco e della sua minoranza a sostegno”.
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