Ora c’è una certezza: il consiglio comunale di Monreale non dichiarerà il dissesto. Il presidente Giuseppe Di Verde, dopo aver incontrato per due volte i capi-gruppo ha sciolto le riserve. Oggi scadeva il termine della dichiarazione di dissesto, ma il consiglio comunale si è allineato alla decisione presa nel corso della seduta di qualche giorno fa. Rimangono, come era logico attendersi, nelle loro posizioni i consiglieri di Forza Italia e del Pd che avevano chiesto una dichiarazione immediata di dissesto. Il Partito Democratico di Monreale avrebbe anche fatto mettere a verbale questa volontà, cioè quella di allinearsi a quanto stabilito dalle due sentenza della Corte dei Conti. Intanto, come aveva fatto sapere il primo cittadino Piero Capizzi, l’assessorato regionale agli Enti Locali ha ricevuto la prima parte della documentazione che chiarisce la volontà del comune di voler aderire al nuovo piano di riequilibrio.
L’assessorato ha “girato” tutto alla Corte dei Conti. Che adesso dovrà decidere. Sono due gli scenari possibili. Il primo è che la Corte dei Conti accetti la riformulazione del nuovo Piano entro 45 giorni. Il secondo è che rifiuti. Nel primo caso, e il comune è già al lavoro, non sarà dichiarato il dissesto. Nel secondo caso, si avvierà l’iter con la Corte dei Conti che chiederà all’assessorato agli Enti Locali di nominare un commissario ad acta per sciogliere il consiglio comunale. Ma alcuni dei consiglieri pensano che questa mossa voluta da Capizzi, servirà solo a far andare a casa i 30 consiglieri comunali. Visto che in caso di dichiarazione “coatta” di dissesto, la Giunta potrà rimanere a lavorare anche senza la presenza di un consiglio comunale. Ma, a onor del vero, la Corte dei Conti è già a conoscenza di quest’atto voluto da Capizzi. Tempi? Sconosciuti. Ma la sensazione è che nel caso di un rifiuto, la comunicazione avverrà in tempi brevi.