Sul piatto ci sono 1,6 milioni di euro, mica noccioline. Una cifra che farebbe saltare dalla sedia chiunque. Ma la situazione è delicata. Anzi delicatissima. E il sindaco Piero Capizzi si ritrova con un’altra gatta da pelare. L’Amat è stata condannata dalla Corte di Appello del Tribunale di Palermo al pagamento di 1,6 milioni di euro per i danni causati al Comune dall’interruzione del servizio. Una storia che questa amministrazione si è trovata a dover gestire e che è stata iniziata nel 2006, quando il comune chiese i danni all’Amat per l’interruzione del servizio di collegamento tra Palermo e Monreale. Una storia di condanne, ricorsi, cancellazioni e di nuovo condanne che si sono alternati per anni. Fino all’ultimo importante evento. La Corte di Appello dà ragione al comune di Monreale: l’Amat deve versare, a titolo di risarcimento, una penale di 1,6 milioni di euro e spiccioli. Una cifra importante e che, sicuramente, farebbe comodo alle misere casse comunali. L’Amat, attraverso il suo legale Mimì Alberto Musumeci, ha chiesto al Tribunale di sospendere, anche in parte, la sentenza di condanna. E ha chiamato il comune di Monreale che sarà rappresentato dal sindaco. Che si trova proprio fra l’incudine e il martello. Cosa farà Capizzi? Accetterà il pagamento della somma dovuta e quindi metterà a rischio i buoni rapporti avviati fino ad oggi? Oppure rinuncerà al risarcimento, anche in parte, per continuare la collaborazione con l’Amat e soprattutto i buoni rapporti con il sindaco di Palermo Leoluca Orlando. Una partita a scacchi difficilissima.
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Potrebbe rinunciare in tutto o in parte alla somma dovuta chiedendo, in cambio un aumento delle corse (una ogni 20 minuti p.e.) nell’arco temporale giornaliero dalle 9 alle 19. Così come attualmente strutturato l’orario delle corse (una ogni ora e un quarto) è una vera indecenza sia per i cittadini che per i turisti in visita a Monreale.