“Sfincione Fest”, a Bagheria si esibisce il gruppo folk monrealese Trinacria Bedda

Redazione

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“Sfincione Fest”, a Bagheria si esibisce il gruppo folk monrealese Trinacria Bedda

17 Dicembre 2017 - 13:29

L’Associazione “La Piana d’Oro” e la “Pro Loco di Bagheria “Città delle Ville ” in collaborazione con la Confraternita del Patriarca “San Giuseppe”, con il patrocinio del Comune di Bagheria e del GAL Metropoli Est, sono gli organizzatori della manifestazione “Sfincione Fest” che si terrà oggi domenica 17 dicembre a Palazzo Butera a partire dalle ore 16. All’interno della location si creeranno aree per l’animazione e l’intrattenimento. Sarà dato ampio spazio anche alla cultura, all’animazione, all’intrattenimento e agli spettacoli.

Ad esibirsi saranno il gruppo folk monrealese “Trinacria Bedda”, i Tamburinari della scuola Ciro Scianna e lo zampognaro che con le sue musiche renderà vivo il clima natalizio. Saranno presenti i panificatori storici della città e non solo, ma anche i pizzaioli che presenteranno la rielaborazione della pizza-sfincione. L’evento si pone come un progetto di marketing territoriale di valorizzazione dello sfincione di Bagheria. Un evento pensato per coinvolgere direttamente i produttori e gli operatori che rientra in un disegno programmatico ancora più ampio: quello di avviare un percorso di riconoscimento del marchio d’identità e di tracciabilità dello “Sfincione bagherese”.

L’attuazione dell’evento costituisce una parte della strategia che dovrà avere come scopo finale il rafforzamento della vocazione turistica del territorio, ponendo come ambito produttivo l’agro-alimentare e l’eno-gastronomia. Settori indicati come fattori “moltiplicativi di ricchezza”, capaci cioè di generare un impatto economico direttamente nei proprio indotti e, indiretto negli altri ambiti produttivi. Attenzione sarà rivolta alla sensibilizzazione sui temi legati ad una alimentazione sana e salubre, che passa dall’utilizzo nei processi di lavorazione della panificazione, delle farine derivanti dai grani antichi siciliani. A promuovere i loro prodotti, aziende che appartengono alla filiera gastronomica dello sfincione: produttori di farine, di olio, di trasformazione dei prodotti ittici (per le acciughe), produttori di cipolle, caseifici (che producono ricotta o tuma).

Lo sfincione anche se nasce come un cibo per le feste, è un piatto povero e simbolo della cultura del “cibo da strada” di Palermo e dei comuni immediatamente a oriente del capoluogo siciliano (Ficarazzi, Bagheria, Santa Flavia, Casteldaccia). Una sua variante è quella preparata a Bagheria, secondo una ricetta alternativa che non prevede l’uso della salsa di pomodoro, sostituita da tuma (o ricotta), “sfincione bianco. Anche se fu probabilmente inventato dalle suore del monastero di San Vito, è a Bagheria però che grazie al particolare condimento che lo caratterizza, ha acquisito una spiccata individualità che lo contraddistingue. Un distinguo che gli meriterebbe il riconoscimento di tracciabilità che ne protegga e tuteli metodi di preparazione e di lavorazione e la qualità dei prodotti utilizzati, legati al territorio. Lo sfincione è stato eletto, comunque, dalla comunità culinaria bagherese come piatto di  rappresentanza. Difatti gli sfincioni bagheresi vengono distribuiti in tutto il mondo in quanto gli emigranti continuano a richiederlo a tutti i fornai di Bagheria. La sostanziale superiorità dello sfincione bagherese è di fatto riconosciuta anche dai “palermitani” ed è comunque è opinione acclarata che lo sfincione, quello originale, nasce a Bagheria.

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