Sono 570 i chili di pesce sequestrato e 38 mila euro le sanzioni comminate dalla polizia e dalla guardia costiera di Palermo durante dei controlli nei mercati di Ballrò e del Capo. In entrambe le aree commerciali sono state riscontrate svariate irregolarità sotto il profilo della tracciabilità del pesce esposto alla vendita, della cui provenienza non è stata fornita alcuna prova da parte dei rispettivi commercianti. Il pesce sequestrato è andato in beneficenza in favore di enti caritatevoli. Tra il pesce figurava tonno rosso, salmone, pesce spada, scorfano, gambero e vari preparati a base di pescato, commercializzato in violazione degli obblighi previsti dalle normative europea e nazionale vigenti in materia di etichettatura e tracciabilità ed agli obblighi relativi alle corrette informazioni al consumatore finale relativamente ai prodotti della pesca in vendita al dettaglio.
All’interno del mercato del “Capo” un’intero locale adibito a pescheria, al momento del controllo in piena attività, è stato chiuso e posto in sequestro amministrativo dalla Polizia in quanto totalmente abusivo e privo di qualsivoglia autorizzazione; con esso in sequestro pure 11 banconi, 3 celle frigorifero e 2 banconi con cucina e lavello. Al trasgressore è stata comminata una sanzione amministrativa pari ad euro 3098 euro. Al mercato di “Ballarò” un’intera postazione abusiva, corredata da banconi, tenda e pescato è stata totalmente posta in sequestro a carico di ignoti dalla Polizia Municipale. Nell’ambito del controllo è risultato che sia l’illuminazione del punto vendita che l’erogazione dell’acqua avvenivano in modo fraudolento. La luce veniva sottratta tramite un allaccio abusivo ad un vecchio punto utilizzato per le luminarie rionali mentre l’acqua con un sistema più ingegnoso; a partire da una regolare fornitura era stato collocato un sistema di condutture che, dopo essere stato interrato sotto il marciapiede ed il basolato, fuoriusciva direttamente da un tubo al bancone della pescheria. Inoltre, con l’ausilio dei Vigili del Fuoco, è stata rimossa la struttura fissa in ferro che comprendeva una tenda, anch’essa priva di autorizzazione. Un fruttivendolo è stato deferito all’Autorità Giudiziari, perchè la postazione utilizzata dall’uomo ubicata accanto a quella della pescheria sequestrata, era collegata abusivamente alla presa Enel. In totale le sanzioni amministrative comminate ammontano a 38.000 euro.