Il Pd di Monreale perde sempre più pezzi e rischia di ritrovarsi davvero in condizioni minime alle prossime elezioni del 2019. Dopo la “fuga” di Toti Zuccaro e di 4 consiglieri (leggi questo articolo), si arriva ormai all’alba del rinnovo dei vertici del Partito Democratico monrealese con pochissime certezze. “E’ successo quello che doveva succedere – dice Fabio Ganci, fondatore ed ex segretario del Pd monrealese – Non mi scandalizzo se Toti Zuccaro prende atto che il Pd è morto come anima e preferisce seguire altri percorsi”. “Mi spiace quando assisto ai cosiddetti “salti della quaglia” – spiega Tonino Russo – I ribaltoni sono un vero e proprio tradimento dell’elettorato che, in buona fede, ha votato un progetto politico e adesso si vede i proprio rappresentanti schierati all’opposizione. Tutto questo porta ad una delegittimazione della politica e così non si fa altro che tradire i mandati pubblici voluti e votati dei cittadini. Una vera e propria morte della politica. Il mercenariato c’è sempre stato e continuerà ad esserci. Devono essere esperti i cittadini a punire certi atteggiamenti, di colui che per alcune briciole di potere segue il vincitore di turno”.
“Una scelta che tradisce l’elettorato del Pd che quando li ha chiamati a rappresentarli lo ha fatto dentro una connotazione chiara di centro sinistra – dice Antonio Rubino, commissario del Pd di Monreale – Nelle prossime ore sentirò il Sindaco di Monreale per capire se il suo è ancora un progetto di centro sinistra o se intende dare cittadinanza a logiche trasformiste dalle quali prendiamo fin da subito le distanze”. Ma proprio su Rubino si concentra l’attacco di Fabio Ganci: “Lo avevo detto che era assurdo nominare un commissario che si era battuto per il “sì” al referendum quando a Monreale ha vinto il “no” con il 78 per cento – dice l’avvocato – Poi la questione della compagine assessoriale, destituita senza aver prima fatto una valutazione o un confronto, ma è stata rimossa una squadra valida solo per ragioni elettorali”.
Intanto mancano dieci giorni alle operazioni di rinnovo della tessera e alla nuova fase del Pd di Monreale: “La rinnoverò? – dice Fabio Ganci – Vedremo. In questo momento credo ci sia una incompatibilità insanabile nei confronti di questo gruppo dirigente”. Gli fa eco Tonino Russo: “Vedremo chi c’è e chi rimarrà – dice – Sicuramente si farà chiarezza e mi aspetto che altri decidano di andare altrove. In ogni caso ci sarà un Pd che avrà una nuova classe dirigente, una nuova legittimazione e un nuovo segretario, insomma una base di partenza che sarà ben nutrita anche in termini radicati nel territorio”.
Proprio per il sindaco Piero Capizzi le ultime battute: “Auguro a Piero – dice Ganci – di godersi questo ultimo anno e mezzo di sindacatura. Magari parteciperà a qualche altro evento di gala come quello di Dolce & Gabbana. Credo che ormai sia una certezza che Piero non potrà avere un futuro. Poi speriamo di avere un sindaco migliore. Anche se peggio mi pare davvero difficile. Le colpe di Piero? Ha smarrito la retta via che aveva. Gli consiglio di fare più riunioni per il bene della città”.
“Io rimango del Pd – dice Tonino Russo – Ho sostenuto il candidato presidente del centro sinistra, ho sostenuto un impegno con gli elettori e non mi vado certo a vendere i voti che qualcuno in buona fede mi ha dato per recuperare un tozzo di pane. C’è un impegno con Piero Capizzi fino alla fine di queste elezioni, ma vedremo cosa stabilirà il congresso. Questa esperienza amministrativa in cui c’è stato anche il Pd rappresentato da Toti Zuccaro non è stata delle più esaltanti e Capizzi lo sa. Manca un anno e mezzo e spero che si possano fare cose significative. Ma al momento mi pare che, a parte qualche evento capitato lungo il percorso, la bilancia non fa pendere il piatto verso le cose soddisfacenti. Noi abbiamo una coerenza. E chi va a destra o flirta con questa compagine politica con noi ha poco a che vedere”.