Bullismo e Cyberbullismo è il tema del convegno di presentazione del progetto Regionale “I-PEERsbullo” che si terrà Venerdi pomeriggio alle ore 16 nella Sala Conferenze della Casa del Sorriso a Monreale. All’iniziativa organizzata dalla Dirigente Scolastica della scuola Pietro Novelli, Chiara Di Prima, in quanto la scuola è capofila per la Regione Sicilia del progetto nazionale promosso dal Ministero, vi prenderanno parte, fra gli altri, il sindaco di Monreale Piero Capizzi, il maresciallo Salvatore Biddeci, Comandante della Stazione Carabinieri di Monreale, il vicesindaco Giuseppe Cangemi, l’Assessore alla Pubblica Istruzione Nadia Battaglia e i Dirigenti scolastici della rete “I-PEERsbullo” del territorio afferente l’Osservatorio Distretto 11 Bis “Piera Autovino”.
Le riflessioni sul tema saranno curate dalla Dirigente Chiara Di Prima, dall’Arcivescovo di Monreale Monsignor Michele Pennisi, dagli avvocati Antonino Tornambè e Caterina Tortorici, dal capitano Guido Volpe, Comandante della Compagnia Carabinieri Monreale, da Patrizia Fasulo, dirigente tecnico della Usr Sicilia e dalla referente A.Ge. Associazione genitori di Palermo, Cettina Mannino. E’ prevista la partecipazione delle scuole: Pietro Novelli, Guglielmo II, Morvillo, Veneziano, Basile-D’Aleo, Margherita di Navarra, Skanderberg, Medi.
“Il progetto, che coinvolge una rete di 40 Istituzioni scolastiche della Sicilia – afferma la Di Prima – nasce dalla consapevolezza che bullismo e cyberbullismo sono fenomeni che rientrano tra le alterazioni del comportamento sociale e non semplicemente individuale. Dunque anche la prevenzione e la soluzione va ricercata attraverso un approccio che coinvolga tutte le componenti che hanno in carico l’individuo: la famiglia, la scuola, le istituzioni e le associazioni del pubblico e del privato. Il valore aggiunto e la peculiarità di questo progetto sta proprio nell’obiettivo e nel metodo. Per quanto riguarda l’obiettivo non punta esclusivamente al contrasto del fenomeno già in atto e palesato attraverso l’intervento sui bulli e sulle vittime, ma lavora in modo proiettivo sulla prevenzione dei comportamenti deviati e a rischio di bullismo attraverso la promozione dell’acquisizione delle Life Skills da parte degli alunni e la modificazione del clima di classe.Per quanto riguarda il metodo, lungi dal considerare esaustiva l’informazione e la sensibilizzazione attraverso la comunicazione frontale, vuole coinvolgere la comunità di studenti attraverso la formazione di un gruppo di peer educator per ciascuna delle scuole della Rete, che siano da pungolo e fungano da lievito per la promozione di comportamenti sociali adeguati e rispettosi della identità e del valore di ciascuno”.