Concetta e Gaspare, marito e moglie, hanno un incidente stradale. Rimangono in bilico tra la vita e la morte, catapultati in un luogo conosciuto come il tunnel, ed in questo lasso di tempo ripercorrono le loro vite e soprattutto i loro difetti. I due si detestano e sembrano destinati all’inferno, ma… Abasciù, commedia brillante scritta e diretta da Anna Mauro, ci parla di questo rapporto tormentato ed al Teatro Crystal di via Mater Dolorosa ha avuto tre serate di applausi conditi da grasse risate del pubblico che ha affollato le poltrone della struttura di Pallavicino.
Merito di una narrativa incalzante ben resa dal cast, dai tanti contrasti e dalle innumerevoli sfaccettature terrene che, inevitabilmente, stridono con la sobrietà dell’aldilà. Concetta, detta “Cocò”, interpretata da Agostina Somma, è irruente e con le sue battute sempre velenose nei confronti di Gaspare “Asparino” (Gaspare Sanzo), riesce sempre a strappare quanto meno un sorriso. Non è da meno il marito, un po’ vittima, un po’ carnefice (come la moglie del resto), che non manca l’occasione per ricordare le prodezze della consorte. La coppia di scapestrati si alterna sul palco ed interloquisce con Lisì (Rosalba Bologna), un angelo aristocratico, un po’ snob e tanto sulle sue che non vede di buon occhio le continue irruzioni (colpa di uno stato fisico compromesso dall’incidente) di Cocò ed Asparino nel tunnel che fino a quel momento era un luogo sereno. La povera Lisì, suo malgrado, dovrà prima comprendere e poi tentare di riunire le due persone che si alternano e non si incontrano. Aiutata da Babele (Giovanna Carrozza), un angelo strampalato dalle ali strepitosamente belle e smemorato al punto di avere anche dei postit con degli appunti, che darà lei dei suggerimenti assieme a due puttini (le piccole Livia Modica e Silvia Sindona) che non mancheranno comunque di scimmiottare i due angeli adulti, Lisì – invidiosa, peraltro, delle ali di Babele – avrà la sua grande occasione per uscire anche lei dal tunnel. In questo quadro troviamo tantissimi spunti di divertimento, tanti contrasti resi ad arte dagli attori in scena ma si riesce anche a trovare il tempo di riflettere su uno degli interrogativi più importanti che il genere umano si è sempre posto: cosa c’è nell’aldilà e se è possibile incontrarsi nuovamente. Tutto fa sembrare gli screzi quotidiani – apparentemente insormontabili – come piccolezze. Una bella riflessione che se fosse colta anche nel quotidiano probabilmente renderebbe migliore la nostra vita di tutti i giorni. Applausi meritati per Abasciù che in un’ora e mezza ci ha fatto ridere fino alle lacrime e, a tratti, commuovere. Merito anche della bravura ed esperienza degli attori come Rosalba Bologna, Gaspare Sanzo, Agostina Somma e Giovanna Carrozza, in grado di giostrare al meglio sul palcoscenico e di intrattenere il numeroso pubblico delle tre serate al Crystal. Tanti gli applausi anche per la regista e autrice Anna Mauro e per Domenico Scarano che ha curato con estrema cura i costumi.