Nel corso di una cerimonia presso l’Istituto Comprensivo “Giovanni Falcone” di via Marchese Pensabene (Zen 2), è stato ufficialmente riconsegnato alla comunità scolastica il busto in marmo raffigurante il giudice Giovanni Falcone, barbaramente vandalizzato da ignoti lo scorso 10 luglio (leggi qui). All’indomani di quell’ignobile gesto e del clamore mediatico che esso suscitò (anche per la vicinanza temporale con il 25° anniversario della strage di Via d’Amelio), il Segretario Nazionale dell’Associazione Nazionale Funzionari di Polizia, Enzo Letizia, si assunse l’impegno di farsi carico del restauro dell’opera, a testimonianza e a suggello di un legame inscindibile che ha unito Giovanni Falcone e la Polizia di Stato, sia nella sua vita da Magistrato che in punto di morte. A quell’appello, hanno subito risposto quattro giovani restauratori della facoltà di “Conservazione e Restauro dei Beni Culturali” presso il Dipartimento di Fisica e Chimica dell’Università di Palermo. Grazie alla preziosa collaborazione ed alla sinergia con l’Amministrazione Comunale, il busto trova adesso una sua nuova e più idonea collocazione all’interno dell’atrio di ingresso dell’Istituto “Giovanni Falcone”, finalmente restituito alla cittadinanza e alla comunità scolastica di San Filippo Neri. Alla cerimonia erano presenti il questore Renato Cortese, il prefetto, Antonella De Miro, il Comandante provinciale dei Carabinieri, colonnello Antonio Di Stasio, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, l’assessore alla scuola Giovanna Marano, la sorella del magistrato ucciso dalla mafia Maria Falcone e la sezione di Monreale dell’Associazione Nazionale Polizia di Stato. Il servizio di Roberto Chifari qui.
“La memoria – ha dichiarato il Sindaco – è la capacità di collegare quello che si ricorda alla vita di oggi. Ed è per questo che noi intendiamo non ricordare Giovanni Falcone, non ricordare un gesto incivile, ma fare memoria di Giovanni Falcone e dei tanti che hanno perso la vita per liberare Palermo dall’ipoteca culturale politico- mafiosa, ma anche fare memoria di quel gesto di violenza nei confronti di quest’effige di Giovanni Falcone per ricordare che chi ha commesso questo gesto non ha dove andare, perché ormai è isolato, perché finisce col fare un gesto che è contro il diritto alla scuola, contro la crescita dei suoi figli, dei suoi nipoti, dei vicini di casa, degli altri concittadini. Palermo è lo Zen e lo Zen è Palermo. Purtroppo alcuni non capiscono che Palermo è cambiata, ma dovranno farsene una ragione”.
“La comunità scolastica dello Zen e di tutta Palermo – ha sottolineato l’Assessore all’Istruzione Giovanna Marano – così come aveva espressouna condanna ferma e sincera all’indomani di quell’atto codardo ed anacronistico, così oggi festeggia il ritorno a casa del busto del giudice Giovanni Falcone. Un atto dall’alto valore simbolico, ma anche un gesto concreto che testimonia la volontà dell’Amministrazione comunale di manifestare la propria vicinanza e solidarietà agli educatori, alla popolazione scolastica ed alle famiglie dello Zen, permettendo loro di proseguire nel percorso irreversibile di legalità e di emancipazione dalla subcultura mafiosa”. Il servizio di Roberto Chifari qui.